Napoli, lo scudetto non basta: bilancio 2025 chiuso in rosso di 21,4 milioni di euro (Gazzetta)

Senza Champions, non si cantano messe. Il Napoli ha rimediato grazie alla riserva volontaria di 216,6 milioni. Gli ultimi due bilanci si erano chiusi in attivo

De Laurentiis Napoli Sky Sport centro sportivo stadio a poggioreale

Db Riyad (Arabia Saudita) 18/01/2024 - Supercoppa Italiana / Napoli-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis

Il Napoli ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2025 con una perdita di 21,4 milioni di euro. Lo riporta la Gazzetta dello Sport, sulla base della lettura del verbale dell’assemblea ordinaria della società presieduta da Aurelio De Laurentiis.

Napoli, bilancio 2024-25 in deficit

Scrive la Gazzetta dello Sport:

“Il deficit arriva dopo due esercizi consecutivi in utile: 63 milioni nel 2023-24, 79,7 nel 2022-23. Non è bastato vincere lo scudetto, il secondo in tre anni, perché nelle dinamiche economiche dell’industria calcistica la sola presenza in Champions League vale molto di più. 

Il club azzurro, nella scorsa stagione, ha pagato l’assenza dalla coppa europea di punta, in virtù del decimo posto in Serie A dell’anno precedente. Sul bilancio ha inciso, inoltre, l’incremento dei costi dovuto all’avvio del ciclo tecnico con Antonio Conte in panchina. Ma il rosso del 2024-25 è stato tranquillamente gestito grazie alla solida struttura patrimoniale del Napoli. Come si legge nel verbale, infatti, la perdita al 30 giugno 2025 è stata ripianata attingendo alla riserva volontaria, pari a 216,6 milioni”.

L’assemblea ha anche rinnovato il consiglio d’amministrazione per il prossimo triennio. Confermati tutti i membri: il presidente Aurelio De Laurentiis, la moglie Jacqueline Marie Baudit, i figli Edoardo e Valentina e l’amministratore delegato Andrea Chiavelli.

La forza del Napoli è anche quella di sottrarsi ad aste create ad hoc perché il club ha soldi e tanti

Calciomercato, finalmente la pacchia è finita. Ovvero ‘cca nisciuno è fesso. Il Napoli molla l’affare Ndoye e va a prendersi (o quasi) Noa Lang, fantasista del Psv, per 28 milioni. Con la coppia felsinea e, soprattutto, con l’esterno d’attacco svizzero si stava rischiando un nuovo Garnacho. Sicuramente Ndoye è buon giocatore che nel contesto tattico di Italiano ha fatto un’ottima stagione ma non giustifica i 45 milioni richiesti dal Bologna. Così come Beukema per gli altri 35 che fanno 80.

Abbiamo negli occhi il grado di rischio di questi buoni calciatori che in un collettivo ben oleato stile Atalanta poi spariscono dai radar o si sciolgono come neve al sole appena fanno il salto di qualità: Zirkzee, Hojlund, Koopmeiners.

Il plauso per la politica del Napoli sta proprio nello sfilarsi da queste aste che alla base hanno solo la conoscenza del budget azzurro sul mercato, unico club che può investire cifre importanti. Abbiamo portato De Bruyne con un’operazione silenziosa e paziente, ora potrebbe arrivare Nunez e forse altri ancora sia in attacco che in difesa. Tutto questo arriva dopo le conferme di chi oggi, rispetto a un anno fa, vuole rimanere come Anguissa.

Oggi il Napoli sembra dotarsi di quel taglio internazionale a partire dalla visione e dal management che con Conte ha fatto il suo passo decisivo oltre allo scudetto inaspettato.

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