La Bbc fa il fact-cheking a Gattuso: «il cammino dell’Italia era più facile di moltissime nazionali africane»

L'analisi, numeri alla mano, della polemica del ct: "L'Europa è sottodimensionata, soprattutto rispetto all'Asia. Ma è azzardato dire che le nazionali africane non meritino il Mondiale”

Gattuso Italia

Db Firenze 01/09/2025 - allenamento e conferenza stampa Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Gennaro Gattuso

La polemica-alibi di Gattuso per la povera Italia che deve giocarsi ai playoff la qualificazione ai Mondiali mentre dal Sud America si qualificano in sei, e dall’Africa addirittura in nove, ha fatto il giro della stampa europea. Ed è finita sulla Bbc, che prova a capire – numeri alla mano – se Gattuso ha ragione o meno a lamentarsi. Spoiler: la Bbc sentenzia alla fine di una lunga analisi che “forse Gattuso aveva ragione”. Con parecchi “ma” di mezzo.

Tanto per cominciare “ci sono alcune inesattezze fattuali in quanto detto da Gattuso”, scrive la Bbc. Perché “in primo luogo, tre nazioni africane hanno partecipato alla Coppa del Mondo del 1994. E la Bolivia, che si è classificata settima in Sud America, non è certa di affrontare una squadra dell’Oceania, ovvero la Nuova Caledonia. Anche se lo facesse, si troverebbe in semifinale con un’altra partita contro una delle due nazioni con il ranking più alto, per aggiudicarsi uno degli ultimi posti disponibili alla Coppa del Mondo. Inoltre, nel 1990 non tutti i secondi classificati si qualificarono automaticamente, fatta eccezione per la Danimarca”. Ma vabbè: sono dettagli.

Ma andiamo al cuore della polemica: “L’Italia era la prima testa di serie del suo girone ed è stata forse sfortunata a trovarsi con la Norvegia, una delle squadre in più rapida crescita. Ma ha perso entrambe le partite in modo convincente, con un punteggio complessivo di 7-1″.

“Il Brasile si è qualificato per la Coppa del Mondo nonostante sei sconfitte, ma qualcuno metterebbe in dubbio la sua partecipazione? Solo 10 paesi del Sud America partecipano alle qualificazioni per la Coppa del Mondo, con sei posti assegnati automaticamente. Si tratta del 60%, rispetto al 29,62% della Uefa. Ma dobbiamo considerare i punti di forza relativi delle confederazioni. Il paese più in basso nella classifica del Sud America è la Bolivia, al 76° posto, mentre otto dei 10 si trovano tra i primi 50. Questa è di gran lunga la percentuale più alta di paesi di primo livello”.

L’Uefa invece “ha 26 squadre tra le prime 50 – poco meno del 50% – e 20 nazioni sono classificate più in basso della Bolivia. Delle 20, solo il Kosovo ha ancora una possibilità di qualificarsi. Certo, le 10 sconfitte della Bolivia, pur essendo ancora in corsa per la Coppa del Mondo, sono notevoli, ma hanno comunque giocato otto partite contro squadre tra le prime 20 al mondo”.

Insomma, scrive la Bbc: “Per l’Italia è stato molto più facile, con la Norvegia che si trovava al 43° posto all’inizio delle qualificazioni europee (ora è al 29°)”.

“Poi c’è il problema dei viaggi: i migliori giocatori devono volare dall’Europa al Sud America per 18 partite di qualificazione, suddivise in nove diverse pause internazionali da due partite ciascuna nell’arco di due anni. Di solito giocano una partita in casa e una in trasferta, il che significa più viaggi. È un processo più estenuante, mentre quest’anno l’Italia ha giocato otto partite con spostamenti minimi”.

Passiamo alla “questione africana” di Gattuso. “Ad eccezione di Capo Verde, che farà il suo debutto l’anno prossimo, le qualificazioni africane sono tutte consolidate sulla scena mondiale: Algeria, Egitto, Ghana, Costa d’Avorio, Marocco, Senegal, Sudafrica e Tunisia. Sei di questi Paesi sono tra i primi 50 al mondo, con il Ghana, al 73° posto, l’ultimo dei nove. Sarebbe azzardato affermare che uno di questi Paesi non meriti di essere lì al posto di una nazione europea”.

La Bbc è puntigliosa, e affonda l’analisi nei numeri ponderandoli per confederazione. “La Uefa ha visto la sua quota di posti per la Coppa del Mondo scendere dal 54% degli anni ’90 al 33,33% di oggi, eppure quasi la metà delle sue squadre (46,30%) rientra tra le prime 50. Quindi, è giusto che all’Europa siano stati assegnati solo altri tre posti quando la Fifa ne ha aggiunti altri 16 per l’evento del 2026? L’Africa ora occupa nove posizioni con 53 partecipanti, il 21,43% degli slot automatici, ma solo sette (14%) rientrano nella top 50 mondiale. Ciò suggerisce che potrebbero essere sovrarappresentati in piccola parte, ma non troppo. La Concacaf è piuttosto solida, con una relativa forza. Ora ha sei nazioni in Coppa del Mondo (14,29%), con cinque delle sue 32 squadre (15,63%) tra le prime 50. La vera eccezione è l’Asia, che conta solo quattro delle sue 46 nazioni partecipanti (8,70%) tra le prime 50, ma ottiene automaticamente otto posizioni (19,05%)”. E’ solo in base a quest’ultimo dato, che – chiude la Bbc – “forse Gattuso aveva ragione”.

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