Fattore Kop, il Liverpool segna il 54,4% dei gol sotto la sua curva
In uno studio su oltre trent’anni di partite, sono stati contati 917 gol sotto The Kop su un totale di 1.704, pari a circa il 54%

Mg Parigi (Francia) 28/05/2022 - finale Champions League / Liverpool-Real Madrid / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: tifosi Liverpool
Quanto conta segnare sotto la “propria” curva? Tanto, tantissimo secondo El Pais che ha parlato dell’incidenza dei gol del Liverpool sotto la Kop. Secondo l’articolo circa il 54,4% dei gol in casa arrivano proprio in quella porta, contro il 45,3% realizzato verso l’Anfield Road End. In uno studio su oltre trent’anni di partite, sono stati contati 917 gol sotto The Kop su un totale di 1.704, pari a circa il 54%. Di questi, ben 698 sono arrivati nei secondi tempi, quando la squadra attacca verso quella curva. Un dato che racconta quanto la spinta del pubblico faccia davvero la differenza, trasformando The Kop in un motore emotivo e statistico del Liverpool.
Come nasce la Kop
“Il nome nasce da “Spion Kop”, una collina sudafricana dove, nel 1900, durante la guerra boera, morirono molti soldati britannici del Lancashire Regiment. Per ricordarli, diversi stadi inglesi dedicarono così il nome della loro curva principale — di solito quella più ripida e affollata — a quel luogo. A Liverpool, The Kop è diventata la curva per eccellenza, simbolo di passione, cori e identità del club. E’ un settore da 12.850 posti tinti di rosso ciliegia. È il tempio della canzone più cantata nella storia del calcio You’ll Never Walk Alone. Dove tra il 2004 e il 2009 i tifosi del Liverpool dedicavano a Xabi Alonso dei versi sulle note di Let it Snow di Nat King Cole: “È il nostro nuovo maestro del centrocampo, i suoi passaggi sono una delizia, tutti vogliono conoscere Alonso”, gridavano”.
Negli ultimi 10 anni più gol segnati sotto la Kop
“E tutti i giocatori dei Reds volevano – e vogliono – finire le partite attaccando verso la porta sotto The Kop, soprattutto nei momenti di flessione come quello attuale. Le statistiche continuano a nutrire il mito di questa tribuna a un solo piano, che sabato scorso ha sostenuto Arne Slot nel suo momento più fragile alla guida del club. Negli ultimi dieci anni, il Liverpool ha segnato circa il 10% di gol in più quando attacca verso quel lato del campo (il 54,4% contro il 45,3% realizzato nell’altra porta; lo 0,3% restante ha origine ignota), secondo un curioso dato pubblicato dal sito LFC History, un oceano di numeri dedicato al club inglese fin dalla sua nascita nel 1892”.
Il Fattore Campo e la Kop
“L’impatto del “fattore campo” si è via via attenuato nel calcio moderno, ma l’influenza di The Kop non mostra cedimenti, come dimostrano i numeri. Negli anni Novanta — il periodo da cui il sito dispone di dati completi — la differenza di reti segnate in quella porta rispetto all’altra (l’Anfield Road End, dove si trovano i tifosi ospiti) era anch’essa del 10%. Nel decennio successivo, il primo del nuovo secolo, la forbice salì oltre il 15%; poi, inspiegabilmente, si azzerò negli anni 2010, per tornare infine ai suoi valori consueti in questo decennio, secondo le statistiche fornite da LFC History a El Pais
“Quando difendi sotto The Kop, The Kop soffia perché il pallone non entri.
E quando attacchi verso The Kop, The Kop ti tira avanti per spingerti all’attacco.
È psicologico. Si sente, eccome se si sente.”
Così scrisse Xabi Alonso su Panenka dopo il ritiro.
Anni fa, in una conversazione tra l’ex giocatore del Manchester United Gary Neville e il suo vecchio allenatore Sir Alex Ferguson, il primo gli disse: “Non ti sei mai sentito al sicuro lì, vero?”. Ancora meno sicuro si sentì il Barcellona nella disfatta del 2019 (4-0), quando un Liverpool decimato inflisse tre dei quattro gol della clamorosa rimonta proprio sotto quella bolgia, nata nel 1928 e dove, a ogni partita, un gruppo di tifosi del collettivo Irish Kop espone un grande striscione con i volti di tutti gli allenatori che hanno vinto un campionato o una Coppa dei Campioni. Da un anno, Arne Slot si è aggiunto a Shankly, Bob Paisley, Joe Fagan, Kenny Dalglish, Rafa Benítez e Klopp”.
All’inizio di quest’anno, diverse associazioni di tifosi del club — molti dei quali abbonati storici di The Kop — hanno inviato una lettera al direttore generale Andy Hughes, chiedendo di contenere l’aumento dei prezzi dei biglietti. “Si rischia di minare le fondamenta che rendono speciale il Liverpool. The Kop, la sua cultura e le persone che lo abitano devono essere valorizzate e protette”, ha scritto la tifoseria, che questo martedì accoglie di nuovo il Real Madrid per il terzo anno consecutivo, aggrappata alla mistica e alla statistica di The Kop per rialzarsi dopo un mese terribile.











