“Extreme Moneyball”, un super database utilizzato nel calcio per scovare talenti africani (Guardian)
Jeff Luhnow l'uomo che con questo sistema ha vinto tre world series di baseball: «Nel baseball una percentuale sproporzionata di talenti proviene da Repubblica Dominicana e Venezuela. L’Africa può essere l'equivalente calcistico»

Si chiama “Extreme Moneyball” ed è l’approccio di Jeff Luhnow, mutuato dal baseball, che porta al massimo il concetto di Moneyball: decisioni su giocatori e tattiche basate interamente su database, analisi avanzate di prestazioni, video e metriche fisiche, scouting globale di talenti sottovalutati. Decisioni prese sulle analisi piuttosto che sulle intuizioni. Ne scrive Il Guardian
Il Super database dei giocatori di baseball
Questa massiccia iniezione di dati nata con Jeff Luhnow arriva nel calcio con due squadre che l’ex manager degli Houston Astros detiene: il Leganés in Spagna e il Le Havre squadra di Ligue 1. Per entrambe è previsto un massiccio arrivo di giocatori africani sulla scia di Yan Diomande – un diciottenne ivoriano arrivato al Leganés lo scorso anno e con cui ha collezionato solo 10 presenze in prima squadra prima di essere ceduto al Lipsia per 20 milioni di euro la scorsa estate.
Jeff Luhnow ha lasciato il baseball in un momento di grande confusione, dopo lo scandalo che aveva coinvolto lui e gli Houston Astros nel 2019. Luhnow era accusato di aver messo in piedi un sistema telematico capace di anticipare la tipologia di lancio ed avvertire il battitore prima che la pallina lasciasse la mano del lanciatore. Una attività ritenuta sleale. Ma l’ex dirigente non ha perso la voglia di innovare: ora applica le stesse tecniche di scouting, concentrandosi sui giovani talenti africani e costruendo un percorso chiaro verso i principali campionati europei.
Dopo aver vinto tre World Series come direttore generale di Astros e Cardinals grazie al suo approccio “Extreme Moneyball”, Luhnow si è lanciato nel calcio. La sua ambizione: scoprire e sviluppare giovani africani, offrendo loro una formazione completa e la possibilità di arrivare ai massimi livelli europei. “Fin dall’inizio era chiaro che l’Africa sarebbe stato il posto migliore per trovare talenti da integrare nei nostri club europei”, afferma Luhnow. “Non è molto diverso da quello che ho sperimentato nel baseball, dove una percentuale sproporzionata di talenti proviene da Repubblica Dominicana e Venezuela. L’Africa ha 54 paesi e un’enorme varietà di opportunità”.
Luhnow spera che Diomande sia solo il primo di una lunga serie di talenti scoperti attraverso i programmi di reclutamento in Ghana, Zambia e altri paesi africani. “La nostra idea non è solo ottenere qualche successo sporadico, ma creare un flusso continuo di giocatori che possano fare la differenza nelle nostre squadre”, spiega Luhnow, convinto che lo sviluppo della personalità e dell’educazione sportiva sia altrettanto importante del talento puro.











