Yassir Zabiri, il nuovo eroe del Marocco. Decide la finale, segna col cucchiaio e sfotte gli argentini: «Parlano molto»

Il Mondiale Under 20 vinto dagli africani. Gioca (poco) nel Famalicão (club portoghese) che non voleva lasciarlo andare. Lui ha insistito: «Tornerò campione e capocannoniere»

Morocco's forward #21 Yassir Zabiri celebrates scoring his team's second goal during the 2025 FIFA U-20 World Cup final football match between Argentina and Morocco at the National Stadium in Santiago on October 19, 2025. (Photo by Javier TORRES / AFP)

Con Yassir Zabiri, il Marocco ha trovato un nuovo simbolo calcistico. Nato a Marrakech nel 2005, l’attaccante dai ricci ossigenati ha portato il Marocco sul tetto del mondo, regalando al Paese un trionfo storico nel Mondiale Under 20 disputato in Cile. Hanno battuto in finale l’Argentina per 2-0. Le Parisien ne scrive il profilo

Zabiri l’attaccante del Marocco dai ricci ossigenati

L’attaccante dai ricci ossigenati è cresciuto con un pallone tra i piedi e un sogno in testa: quello di indossare un giorno la maglia della sua Naionale sul palcoscenico mondiale. Questo sogno lo ha realizzato nel modo più brillante possibile in Cile, dove i suoi due gol nella finale del Mondiale Under 20 hanno regalato al suo Paese il primo titolo nella categoria. A Santiago del Cile, allo stadio Julio Martínez Prádanos, Zabiri ha deciso la finale quasi da solo. Al 12° minuto, il giocatore del Famalicão si è liberato alle spalle della difesa, ha ottenuto una punizione e l’ha trasformata con un sinistro magnifico sotto l’incrocio. Poi, al 29°, è sbucato sul secondo palo su un contropiede fulmineo avviato da Othmane Maamma, e ha raddoppiato.

«Il percorso è stato difficile ma abbiamo affrontato ogni avversario con combattività e fiducia». In semifinale contro la Francia aveva segnato con una cucchiaio ai rigori: un gesto spavaldo  che racconta meglio di mille parole la sua personalità. «Ringrazio Dio, il Re e il presidente della Federazione, Fouzi Lekjaa… Ringrazio anche l’allenatore e i tifosi, a cui dico: ecco, vi riportiamo la coppa! Dio non delude mai chi lavora duramente.»

La sua squadra non voleva lasciarlo partire

Dietro il talento, però, c’è anche una storia di determinazione. Come ha raccontato il ct Mohamed Ouahbi, «È uno dei giocatori che hanno fatto pressione e si sono battuti per venire, i club non volevano lasciarli andare fino. Ricordo una discussione con Zabiri: all’ultimo momento mi disse “niente allenatore, ci riproverò”. È partito per vedere l’allenatore con il capitano della sua squadra, per dirgli: “voglio andare al Mondiale Under 20”. L’allenatore gli ha detto “ok, ma rischi di perdere il tuo posto in squadra”. “Tornerò campione del mondo, capocannoniere e sarò il primo attaccante”, questa è stata la sua risposta. Se lo meritano perché sono giocatori che hanno fatto sacrifici per venire con noi».

Intervistato dalla Fifa dopo la finale, non ha rinunciato alla provocazione: «Ho detto prima del fischio d’inizio che non avevamo paura di nessuno. Parlano molto gli argentini, ma li abbiamo schiacciati». A soli vent’anni, Zabiri ha già segnato 19 gol in 30 presenze con l’Under 20 ed è considerato uno dei prospetti più promettenti del calcio africano. A Famalicão non ha ancora trovato spazio stabile, ma la sensazione è che, dopo la consacrazione cilena, questo sarà solo l’inizio di una carriera destinata a salire vertiginosamente.

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