Rabiot: «Non ho ancora capito perché il Marsiglia mi ha cacciato, non sono un tipo violento»

A Telefoot: «Ci sono rimasto male, non sarebbe dovuta finire così. È stata una decisione incomprensibile per tutti. Hanno dato di me un'immagine sbagliata».

Rabiot

Marseille's French midfielder #25 Adrien Rabiot celebrates after scoring during their ligue 1 football match Olympic of Marseille (OM) against stade Rennais at the Velodrome stadium in Marseille on May 17, 2025. (Photo by Christophe SIMON / AFP)

Adrien Rabiot è tornato a parlare del suo addio al Marsiglia, dovuto alla lite che ebbe nello spogliatoio con un altro giocatore. Secondo il centrocampista francese, le cose non sono andate come sono state raccontate.

Le dichiarazioni di Rabiot

A Telefoot il calciatore del Milan ha dichiarato, dal ritiro con la Nazionale francese:

«Ci sono rimasto male, naturalmente, perché non sarebbe dovuta finire così. È l’incomprensione che regna, perché la decisione è stata incomprensibile per tutti. Di tutte le persone con cui ho parlato, nessuno ha capito. E io stesso non l’ho capita. Quindi, ovviamente, è qualcosa di abbastanza triste e frustrante. Quello che mi infastidiva era che la verità su di me non venisse detta. Non sono mai stato un violento. Tutti lo possono testimoniare. Non voglio che venga data una cattiva immagine di me, un’immagine sbagliata. Questa è la vita di un calciatore, questa è la vita in generale. Non sempre controlliamo tutto».

Il centrocampista del Milan: «Giocare Milan-Como a Perth è completamente folle»

«È completamente folle», ha detto Rabiot a Le Figaro. «So che sono operazioni commerciali per garantire al campionato un certo livello di visibilità, ma tutto questo è al di fuori del nostro controllo. È folle percorrere così tanti chilometri per giocare una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci. Come sempre. Si parla molto di calendari e salute dei giocatori, e tutto questo sembra davvero assurdo», ha concluso.

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