Rabiot: «Ho vinto sia al Psg che alla Juve, a Marsiglia invece non ho avuto abbastanza tempo»
L'intervista a Le Figaro. Ha accettato solo a condizione di non tornare sul caso Marsiglia né riaccendere polemiche. «Se ho qualcosa da dire, lo dico. Non mi nascondo»

Db Milano 28/09/2025 - campionato di calcio serie A / Milan-Napoli / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Frank Anguissa-Adrien Rabiot
Rabiot è tornato a parlare oggi, mentre cresce la pressione dei media che vogliono sapere cosa sia davvero accaduto prima del suo addio al Marsiglia. Scrive L’Équipe:
“Adrien Rabiot non aveva rilasciato interviste dal suo brusco addio al Marsiglia, avvenuto il 1° settembre. Più di due settimane dopo una rissa con il suo compagno di squadra Jonathan Rowe, il centrocampista trentenne si era trasferito al Milan e aveva parlato solo durante la conferenza stampa di presentazione.
Rabiot ha concesso poi un’intervista a Le Figaro oggi, in occasione del raduno della nazionale francese, che affronterà l’Azerbaigian venerdì (20:45) e l’Islanda lunedì (20:45) nelle qualificazioni ai Mondiali 2026″.
Tuttavia, secondo il quotidiano, “il diretto interessato ha accettato l’idea dell’intervista senza però voler tornare sull’episodio di Marsiglia né riaccendere polemiche”.
«Se ho qualcosa da dire, lo dico. Non mi nascondo» — queste le parole di Rabiot a riguardo.
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L’intervista a Rabiot
Rabiot è stato incalzato in particolare sui suoi principi e sulla sua personalità. Lo riporta L’Équipe:
«All’interno dello spogliatoio cerco sempre di rimanere me stesso, di essere una persona umile, ben educata e rispettosa. Poi, se ho qualcosa da dire perché è importante e siamo in uno sport di squadra, lo faccio. Non mi nascondo. Il rispetto reciproco è molto importante».
Alla domanda su quali aspetti sia più intransigente, Rabiot ha risposto con franchezza:
«Il rispetto, l’impegno nel lavoro, il sacrificio. Non deve esserci falsità. Facciamo parte di una squadra e se uno o due giocatori barano o fanno un po’ meno degli altri, questo si percepisce e ha un impatto sul gruppo. Non mi piace».
Gli è stato poi chiesto quale immagine vorrebbe lasciare nel mondo del calcio:
«Quella di una persona appassionata, che ha lasciato un buon ricordo, di qualcuno di ben educato e sempre rispettoso verso tutti», ma anche di un giocatore vincente — scrive il portale francese:
«Al Psg ho vinto, a Torino ho vinto. Beh, a Marsiglia ho fatto solo una stagione e non ho avuto il tempo. A Milano spero di riuscire a lasciare anche lì un segno, perché è importante».
Infine conclude parlando della nazionale francese:
«Ho vinto la Nations League e giocato una finale di Coppa del Mondo (2022, persa contro l’Argentina). Quella sconfitta mi è rimasta dentro, perché non c’è niente di più grande. Quella stella è il mio sogno più grande».