La Var va abolita, ha tolto al calcio “l’effetto Tardelli”: il delirio spontaneo (Times)
"E' un esperimento fallito miseramente. Cosa pensate che comprino a Dubai e in Cina quando pagano un abbonamento alla Premier League? La passione che la Var sta distruggendo"

Wolves fans display a flag with an anti-VAR message in the crowd ahead of the English Premier League football match between Wolverhampton Wanderers and Luton Town at the Molineux stadium in Wolverhampton, central England on April 27, 2024. (Photo by JUSTIN TALLIS / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE. No use with unauthorized audio, video, data, fixture lists, club/league logos or 'live' services. Online in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No video emulation. Social media in-match use limited to 120 images. An additional 40 images may be used in extra time. No use in betting publications, games or single club/league/player publications. /
Altro che estendere i poteri del Var. Nel calcio bisogna invece ritrovare “l’effetto Tardelli”, e per farlo la Var andrebbe proprio abolita del tutto, scrive il Times. Cos’è “l’effetto Tardelli”? “Il motivo per cui ci siamo innamorati del calcio”, scrive Matthew Syed: “Il delirio spontaneo”. “E’ proprio questo che il Var ha sminuito. Quando viene segnato un gol, si attenua ciò che un tempo era così magico nel calcio: il delirio spontaneo. Le decisioni in campo non sono definitive fino all’inevitabile controllo, il che significa che la reazione dei tifosi in campo è diventata attutita”.
L’autore dell’editoriale sulla questione si definisce “orgogliosamente luddista”. “Perché mi sembra che l’esperimento Var abbia fallito, e fallito miseramente. Potrei parlare della revisione di cinque minuti per un controllo del fuorigioco (…) dell'”azione fantasma” quando i giocatori continuano a giocare mentre è in corso una revisione Var (…). Potrei parlare dei problemi delle “chiamate tardive”, dell’incoerenza nelle decisioni sui falli di mano, della scarsa comunicazione tra arbitri e i loro colleghi più distanti, del concetto problematico di “errore chiaro ed evidente”, della frustrazione per i “fuorigioco ascellari”, per non parlare di quello che Toby Young ha definito l’effetto “gatto di Schrödinger” del Var, per cui un sistema progettato per aiutare gli arbitri a osservare ha alterato ciò che viene osservato. Notate, ad esempio, come un difensore intreccia le mani dietro la schiena, sapendo che se la palla colpisce un braccio, il Var probabilmente determinerà un fallo di mano”.
“E a proposito di “mission creep”, considerate come l’attuale proposta di assegnare un secondo giallo possa portare a ulteriori azioni nell’orbita del Var. Potete già immaginare cosa potrebbe succedere in seguito: dato che un secondo giallo porta all’espulsione solo se il primo giallo è stato correttamente assegnato, il Var potrebbe presto emettere giudizi anche sui primi gialli, e poi forse sui falli antecedenti che possono cumulativamente portare a un primo giallo, e così via. Questo, dopotutto, è ciò che i tecnocrati del gioco desiderano ardentemente”.
Ma il problema è “più profondo. Innanzitutto, consideriamo che molti giudizi nel calcio sono intrinsecamente soggettivi. Spostare la decisione dal campo a uno schermo remoto può aumentare la soggettività, almeno in alcuni casi. Studi peer-reviewed negli Stati Uniti, ad esempio, dimostrano che quando le giurie osservano un comportamento violento tramite telecamere a circuito chiuso, è più probabile che lo considerino premeditato quando l’azione viene rallentata. Questo può far degenerare il verdetto da omicidio di secondo grado a omicidio di primo grado. Lo stesso effetto può verificarsi con il Var”.
E poi c’è appunto l’effetto Tardelli. La perdita peggiore di tutte: la spontaneità. “Sarò antiquato, ma credo che l’essenza del calcio non si trovi solo nell’azione in campo, ma anche (indispensabilmente) in ciò che accade sugli spalti, sui campi di gioco e sulle tribune. Cosa pensate che comprino i telespettatori di Dubai, Cina e Africa quando pagano un abbonamento alla Premier League? Comprano passione, un campionato con un contesto storico e una profondità narrativa, con tifosi che mettono a repentaglio quello che altrimenti non sarebbe altro che un gruppo di uomini adulti che prendono a calci la vescica di un maiale in un rettangolo d’erba (non è forse per questo che i registi televisivi offrono sempre il maggior numero possibile di primi piani dell’estasi e dell’agonia dei tifosi?). Lo stesso vale per qualsiasi esempio di gioia incontenibile che non potrà mai più verificarsi (almeno, non nella stessa misura) sotto un regime controllato dal Var”.
La conclusione è scontata: “Perché non abolire del tutto il Var (almeno finché la tecnologia non si sarà evoluta al punto da consentire decisioni più o meno istantanee)? In questo modo libererete il gioco dalla più eclatante forma di spreco di tempo, restituendogli quella spontaneità che a molti di noi manca. In breve, è giunto il momento che il calcio riscopra l’effetto Tardelli”.










