La Liga annulla Villarreal-Barcellona a Miami, hanno vinto i contestatori

La Liga: «Si è creata una situazione di eccessiva confusione. Persa un'opportunità storica per l'internazionalizzazione del calcio spagnolo»

yamal Villarreal-Barcellona

People shop for the new #10 jersey of Barcelona's Spanish forward Lamine Yamal at the official FCB store in Barcelona on July 17, 2025. Yamal, who just turned 18, signed a new contract until 2031 with the Catalan giants after a spectacular season. (Photo by Manaure QUINTERO / AFP)

La Liga annulla Villarreal-Barcellona a Miami, hanno vinto i contestatori

L’agenzia di stampa spagnola Efe annuncia che la Liga ha annullato Villarreal-Barcellona a Miami per “l’incertezza generata in Spagna”.

Scrive l’agenzia:

La Liga ha annunciato di aver deciso di annullare la partita della diciassettesima giornata che doveva essere giocata a dicembre a Miami (Stati Uniti) tra Villarreal e Barcellona “a causa dell’incertezza generata in Spagna nelle ultime settimane”.

“Dopo aver discusso con il promotore della partita ufficiale della Liga a Miami, ha comunicato la sua decisione di annullare l’organizzazione dell’evento a causa dell’incertezza generata in Spagna nelle ultime settimane.”

LaLiga aggiunge che “si rammarica profondamente che questo progetto, che ha rappresentato un’opportunità storica e senza precedenti per l’internazionalizzazione del calcio spagnolo, non possa andare avanti”.

“La celebrazione di una partita ufficiale al di fuori dei nostri confini sarebbe stato un passo decisivo nell’espansione globale della nostra competizione, rafforzando la presenza internazionale dei club, il posizionamento dei giocatori e il marchio del calcio spagnolo in un mercato strategico come gli Stati Uniti”.

La Liga fa sapere che “il progetto ha pienamente rispettato i regolamenti federali e non ha intaccato l’integrità del campionato”.

“In un contesto di crescente competitività globale, in cui campionati come la Premier League o competizioni come la Champions League continuano ad aumentare la loro portata e capacità di generare risorse, iniziative come questa sono essenziali per garantire la sostenibilità e la crescita del calcio spagnolo”. Per LaLiga, “rinunciare a questo tipo di opportunità rende difficile generare nuove entrate, limita la capacità dei club di investire e competere e riduce la proiezione internazionale dell’intero ecosistema calcistico nazionale.”

Infine, LaLiga ringrazia i club ” per la loro disponibilità e collaborazione a questo progetto, così come il loro costante impegno per la crescita della competizione. Continueremo a lavorare, come sempre, per portare il calcio spagnolo in tutti gli angoli del mondo, difendendo una visione aperta, Moderna e competitiva che avvantaggia club, giocatori e tifosi.”

Questa è la seconda volta che viene fermato il tentativo della Liga di organizzare una partita negli Stati Uniti, ora principalmente dal rifiuto dell’Associazione spagnola dei Calciatori (Afe) e anni fa dall’opposizione della Federazione. 

Villarreal-Barcellona è un caso. Tutti contro tutti in Spagna e il match può saltare (El Paìs)

E’ guerra aperta in Spagna per la disputa di Villarreal-Barcellona. Il match previsto per il prossimo 20 dicembre a Miami, si è trasformato in una battaglia tutti contro tutti dalle conseguenze imprevedibili. LaLiga, il sindacato dei calciatori (Afe), la Real Federación Española de Fútbol (Rfef) e il Consiglio Superiore dello Sport (Csd) sono sul piede di guerra per una partita che potrebbe anche saltare. Ne scrive El Pais.

Le posizioni delle parti

Il presidente del sindacato calciatori, David Aganzo, ha inviato lunedì una lettera alla Lega accettando di riunire la commissione, composta da rappresentanti della stessa Lega e del sindacato. Agano ha proposto però  di anticiparla dal 24 ottobre a mercoledì 22, giorno in cui verranno messi in vendita i biglietti della contestata partita. Aganzo vuole incontrare Tebas per comunicargli il proprio dissenso sui due punti che LaLiga ha indicato come motivi della convocazione. Chiarire che l’iniziativa di giocare a Miami parte dalla società statunitense Relevent e ribadire che le brevi interruzioni a inizio partita (è la protesta che stanno inscenando i calciatori, ndr) non rispettano la normativa né le garanzie del diritto di sciopero.

Il sindacato calciatori ritiene che l’iniziativa della partita di Miami sia, nella migliore delle ipotesi, una responsabilità condivisa tra LaLiga e Relevent, con la quale la Liga ha firmato una joint venture che garantisce un introito minimo di 2 miliardi di euro in 15 anni. Inoltre, il sindacato non considera il fermo simbolico di 15 secondi come una vera e propria forma di sciopero. 

La protesta (ignorata dalla tv) dello stop di 15″ a inizio match

I giocatori si sentono ignorati e la loro irritazione è esplosa quando hanno scoperto che le immagini del primo stop, avvenuto nel match di venerdì scorso tra Oviedo ed Espanyol, erano state oscurate dalla tv. Poiché la trasmissione è gestita da LaLiga, la censura è stata poi attenuata tra sabato e domenica, dopo le proteste e il danno d’immagine subìto dalle emittenti (Movistar e Dazn). Ma i calciatori non escludono di continuare le proteste nella settimana del Clásico. L’enorme visibilità che avrebbe una pausa simbolica nei primi secondi della partita al Santiago Bernabéu giocherebbe a loro favore.

Per il Real violato il principio di neutralità della competizione

A due mesi dalla data fissata per l’incontro di Miami Villarreal-Barcellona, resta da capire se il Consiglio superiore dello sport deciderà di bloccare o meno l’iniziativa. Il Real Madrid ha presentato un reclamo secondo cui la partita violerebbe il principio di neutralità della competizione. Il Consiglio — guidato da José Manuel Rodríguez Uribes — ha chiesto due settimane fa alla Federazione di fornire la documentazione legale che ha consentito l’autorizzazione del match. Lunedì, la Rfef ha risposto al Csd chiedendo a sua volta di poter visionare il fascicolo contenente il reclamo del Real Madrid. Per l’Afe, si tratta di una strategia dilatoria della Federazione volta a guadagnare tempo e, forse, a favorire la sospensione della partita di Miami. Il presidente federale Rafael Louzán, tuttavia, è schierato al fianco di Tebas. Louzan è convinto che giocare negli Stati Uniti porterà benefici complessivi al calcio spagnolo.

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