«Ho parlato con De Bruyne, niente allarmismi. Sì, gli allenamenti di Conte sono duri ma Kevin conosce il suo corpo»

Hln ha intervistato Maesschalck ex fisioterapista della Nazionale belga: «Senza la risonanza non possiamo dire niente. Ma non è detto che il problema riguardi la vecchia cicatrice»

De Bruyne

Ni Napoli 25/10/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Inter / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: infortunio Kevin de Bruyne

Il giornale belga Hln ha intervistato Lieven Maesschalck fisioterapista belga di fama mondiale, che ha lavorato con la Nazionale di calcio belga e ha curato – tra gli altri – l’ex ciclista Museeuw, l’ex tennista Henin e l’ex calciatore Marc Wilmots. Secondo lui ci sarebbe un primo sospiro di sollievo per Kevin De Bruyne in attesa della risonanza magnetica di domani che daranno riscontri più concreti.

Ecco quanto riferito da Maesschalck:

«Ho visto le immagini del suo infortunio solo stamattina. Ci siamo scambiati dei messaggi dopo. Non è la prima volta che De Bruyne si infortuna. Ora sorgono due domande. Una: quanto è grave il danno? Potremo saperlo solo dopo la risonanza magnetica. E due: come reagirà Kevin? Una volta che avremo risposto a queste domande, dovremo assicurarci che possa tornare in condizioni ottimali».

Cosa si è detto col giocatore del Napoli?

«Che la risonanza magnetica non sarà disponibile prima di lunedì. Quindi, al momento, non possiamo dire nulla sulla gravità dell’infortunio o su quando tornerà. Potrebbe andare in entrambi i modi. Conosce la procedura perché, purtroppo, ha già esperienze di questo tipo».

Sui tempi di recupero:

«È molto difficile dirlo. Tutto dipende dalla posizione e dalla gravità dell’infortunio. In breve: dobbiamo sapere qual è il danno al tendine, al muscolo, alla giunzione muscolare? Senza una risonanza magnetica, è difficile da valutare. Non bisogna farsi prendere dal panico».

È una problematica nota a De Bruyne? 

«All’epoca (nel 2023), fu un infortunio molto grave che richiese un intervento chirurgico. Ma questo non significa che questo nuovo infortunio riguardi quella cicatrice. Vediamo molti problemi ai muscoli posteriori della coscia nel calcio. Il calcio è uno sport esplosivo e ad alta intensità in cui la fatica gioca un ruolo importante. Kevin è un professionista che cerca di prevenire questo tipo di infortuni».

Quanto inciderà mentalmente questo stop considerando gli attuali 34 anni?

«Molto dipende dalla mentalità e dalla volontà. Ma Kevin se la sta cavando bene sotto questo aspetto»

Il metodo di Conte potrebbe aver influito?

«Con lui ci si allena molto intensamente, ed è dimostrato che la stanchezza è una delle principali cause di infortuni negli sport d’élite. Ma De Bruyne conosce perfettamente il suo corpo. Sa come gestire il ritmo (ride). È un ragazzo intelligente. Quindi non credo che quelle sessioni di allenamento più intense faranno la differenza».

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