De Siervo duro con Rabiot (che aveva criticato Milan-Como in Australia): «Si scorda che guadagna milioni»

A margine dell'assemblea di lega: « Abbia rispetto dei soldi che guadagna e assecondi chi glieli dà. La Nfl e la Nba giocano diverse partite all'estero. Se il calcio non porta fuori il proprio brand, rischia di perdere posizioni»

De Siervo, Rabiot

Db Riad (Arabia Saudita) 02/01/2025 - Supercoppa Italiana / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Luigi De Siervo

«Giocare Milan-Como a Perth è completamente folle», con queste parole Adrien Rabiot aveva espresso il suo chiaro punto di vista sulla decisione di programmare la partita di campionato in Australia. Non si è fatta attendere la replica dell’amministratore delegato della Serie A, Luigi De Siervo.

De Siervo risponde a Rabiot

«La Nfl, o la Nba giocano diverse partite all’estero. Questo nel rispetto dei tifosi, che soffrono per la distanza, ma che in realtà sono a livello globale. Crediamo che se il calcio non intraprende in maniera misurata e con delle rotazioni questa strada, portando fuori il proprio brand, rischia di perdere posizioni rispetto ad altri sport», esordisce De Siervo intervistato a margine dell’assemblea di Lega.

La risposta a Rabiot – «Rabiot si scorda, come tutti i calciatori che guadagnano milioni di euro, che sono pagati per svolgere un’attività, cioè giocare a calcio. Dovrebbe avere rispetto dei soldi che guadagna e assecondare maggiormente quello che è il suo datore di lavoro, cioè il Milan, che ha accettato e spinto perché questa partita si potesse giocare all’estero», aggiunge.

E in quanto al tema della salute dei giocatori toccato proprio dal centrocampista francese: «È un elemento fondamentale, ci battiamo perché questa cosa abbia delle logiche. Stiamo parlando di una cosa complicata, ma non impossibile. La sfida organizzativa è complicata, le ore di volo sono tante ma si viaggia su una business class dall’altra parte del mondo, cosa che le squadre fanno stabilmente. I calciatori di vertice, che hanno stipendi commisurati alla fatica che svolgono, dovrebbero capire meglio di altri che questo è un sacrificio che si può fare».

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De Siervo l’ha sparata così grossa sul “pezzotto” che persino la newsletter del Guardian lo sfotte

“De Siervo contro il pezzotto” è ormai una saga di un certo successo che in Italia va avanti da un po’. Ma l’ultima sparata dell’amministratore delegato della Serie A contro la pirateria tv del nostro pallone è stata così fulminante da incuriosire persino il Guardian. Il giornale inglese hanno registrato la seguente dichiarazione: “Molti si chiedono perché la nostra Nazionale si trovi in ​​questa situazione e perché manchi di talenti, anche a causa delle perdite dovute alla pirateria. Tutti i soldi che si perdono ogni anno non vengono investiti nelle giovanili e nella crescita dei nostri giovani calciatori, un problema importante che ha portato la nostra Nazionale ad affrontare molte difficoltà…”. E l’ha promossa a “citazione del giorno” della sua newsletter quotidiana sul calcio.

Siamo già molto indietro rispetto alla Premier League e alla Liga. Se continuiamo così, finiremo dietro ai tedeschi e finiremo in fondo alla classifica [dei cinque maggiori campionati europei] insieme ai francesi” – Il responsabile della Serie A, Luigi De Siervo, ritiene che i fastidiosi bastoncini di fuoco italiani siano la ragione del declino degli Azzurri , insieme al drive-by in Ligue 1. In altre notizie, Gennaro Gattuso è stato presentato come il nuovo allenatore della Nazionale.

Ecco cosa scrivemmo quando De Siervo minacciava di rifarsi anche su Google…

Il calcio italiano autoproclamatosi grande industria è, da anni, in implosione controllata. Dalle infrastrutture all’appeal massmediatico. Prova a vendersi benissimo, finendo puntualmente in svendita costante come nelle offerte “solo per oggi ma anche per domani” dei divanifici. Di chi è la colpa? Ma del pezzotto signoramia. Della casalinga di Voghera che guarda il Voghera (in che serie gioca il Voghera?) senza versare l’obolo alla piattaforma. Facile così.

De Siervo dice due cose: che sono circa 300 milioni di euro i soldi che vengono sottratti ogni anno al sistema calcio per colpa della pirateria; e che – udite udite – “il tentativo è cercare di ottenere che chi usufruisce di un contenuto lo paghi un prezzo giusto. Se paghiamo tutti pagheremo evidentemente meno“.

Mentre De Siervo va alla guerra santa contro i motori di ricerca (auguri) forse gli andrebbe spiegato che se il prezzo della Serie A in tv è alto – va da sé che lui lo consideri tale quando ammette di ambire ad un abbassamento dei prezzi – non è per colpa del pezzotto. Ma – è economia for dummies – perché Dazn ha vinto una gara d’appalto che gli consente di vendere il prodotto Serie A in regime di monopolio. E infatti i prezzi continuano ad aumentare con cadenza semestrale nonostante i grandi risultati che la lotta senza quartiere al maledetto pezzotto sta producendo. Perché li sta producendo, no? 

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