Villeneuve: «La Ferrari ha avuto stagioni pessime, ma non ce ne accorgevamo perché non c’era Hamilton»
A Olbg: «Qualunque cosa sia buona o cattiva viene amplificata dalla presenza di Lewis. Quando le gare vanno male, una stagione va male, sembra peggio di quello che è e viceversa»

Sakhir 26/02/2025 - test F1 / foto Psnewz/Image Sport nella foto: Lewis Hamilton
L’esperienza di Lewis Hamilton tra le fila della Ferrari continua a viaggiare all’insegna delle delusioni (0 podi in 17 Gp). E il team di Maranello, dal canto suo, continua ad arretrare nelle gerarchie iridate della Formula 1. Insomma, il “matrimonio del secolo” – così come fu mediaticamente ribattezzato al momento dell’ufficialità – si è rivelato finora un vero e proprio flop. Si tratta di un fallimento che, come sottolinea l’ex campione del mondo Jacques Villeneuve, viene amplificato in maniera esponenziale dalla portata del pilota britannico.
Le parole di Jacques Villeneuve su Hamilton-Ferrari
«Qualunque cosa sia buona o cattiva viene amplificata dalla presenza di Lewis. Quando le gare vanno male, una stagione va male, sembra peggio di quello che è e viceversa», ha sottolineato il canadese ai microfoni di Olbg. «Questo è anche ciò che Lewis porta sul tavolo ed è la scommessa che ha fatto la Ferrari e la Ferrari ha lo stesso effetto sul pilota. Non fanno altro che aggravare e raddoppiare l’effetto», ha aggiunto.
Infine, l’ex pilota della Williams ha concluso la sua analisi dicendo: «È sempre stato così con le Ferrari. O è fantastico o è pessimo in misura maggiore. Ma quando ci metti dentro Lewis, il concetto è ancora più grande. Ci sono state alcune stagioni davvero pessime con la Ferrari, ma non ce ne siamo accorti così tanto».
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La crisi Ferrari, Turrini: «Quello che più fa male, è il progressivo e inesorabile scivolamento nell’anonimato»
Altro giro, altro weekend al di sotto delle aspettative per la Ferrari in questa stagione 2025 di Formula 1 avara di soddisfazione per il Cavallino Rampante. Il team di Maranello ha lasciato Baku – dove lo scorso fine settimana si è disputato il Gran Premio di Azerbaijan – col magro bottino di cinque punti, due ottenuti da Charles Leclerc (9° al traguardo) e tre da Lewis Hamilton (8°). Una appuntamento – l’ennesimo – semplicemente trascorso nell’anonimato. Lo sottolinea il giornalista Leo Turrini tramite le colonne del suo blog “Profondo Rosso“.
Ferrari, altro weekend nell’anonimato: l’analisi di Turrini
“Ho già visto queste cose? Si’. Mandano in depressione? Si’, anche se altri sono i drammi della vita. Ma insomma, che tristezza”, esordisce Turrini pensando al recente ruolino della Rossa. “Quello che più fa male, di questa Ferrari, è il progressivo, inesorabile scivolamento nell’anonimato. Nel momento in cui la McLaren sembra essersi misteriosamente inceppata, non è la Rossa a subentrarle. Per niente, anzi”, aggiunge.
A vincere il Gp di Azerbaijan è stato infatti un sontuoso Max Verstappen sulla Red Bull, ma anche Mercedes e Willams hanno mostrato segnali di risveglio. “Lo dico? Lo scrivo. Qui sta ormai diventando stucchevole la litania classica del dopo gara: la prestazione poteva esserci, non siamo riusciti a mettere tutto assieme, la questione delle gomme che non vanno in temperatura e’ un evergreen, poi a volte è il fondo piatto, senza dimenticare la potenza che cala e bla bla bla”, sottolinea il giornalista riferendosi alle dichiarazioni dei ferraristi.
Dopodiché Turrini si lancia nella seguente osservazione: “Come antidoto alla depressione mi viene in mente solo Peppino De Filippo, grande comico del Novecento, nei panni di un certo Pappagone. Costui si chiedeva: ma siamo vincoli o sparpagliati? Ecco, appunto. A Maranello sono vincoli o sparpagliati? Siamo arrivati all’autunno e ancora non è stata trovata una soluzione ai problemi, tecnici o gestionali che siano”.
Nel mirino di Turrini c’è soprattutto il team principal Frederic Vasseur: “Ha tutto il diritto di lamentarsi per le troppe chiacchiere che circolano intorno alla Ferrari, ma spero sappia che soltanto con le vittorie si spegne il falò delle indiscrezioni. E invece sempre qui stiamo: a specchiarci in una impotenza che genera rassegne. Non va bene, non va assolutamente bene”.
Nel finale del suo approfondimento, il giornalista si sofferma invece su chi a Baku ha brillato: Kimi Antonelli, giunto al traguardo in quarta posizione dopo una grande gara. “Il ragazzo ha risposto da campione alle malignità degli odiatori in servizio permanente effettivo. A Baku ha sfiorato il podio e a chi continua a segnalare che Russell gli sta sistematicamente davanti, beh, mi permetto di ricordare che George è un gran pilota e semmai sarebbe strano il contrario. Kimi resterà di sicuro in Mercedes anche nel 2026 e non ci deluderà”.