Ten Hag massacrato dalla Bild: «Non è mai stato l’allenatore del Bayer, nemmeno il discorso prima della partita ha fatto»
Impietosa analisi: ha litigato col club. I calciatori in campo non sapevano cosa fare e in allenamento si chiedevano perché tante flessioni. Lucas Vazquez acquistato senza chiedergli il consenso.

Amsterdam (Olanda) 08/05/2019 - Champions League / Ajax-Tottenham / foto Imago/Image Sport nella foto: Erik ten Hag
Neanche il tempo di entrare nel vivo della stagione che Erik ten Hag si ritrova, nuovamente, senza squadra. Dopo la decisione a sorpresa di qualche giorno fa, ecco che la Bild rivela i quattro motivi che hanno condotto all’esonero lampo dell’ex allenatore di Manchester United e Ajax. L’esordio shock contro l’Hoffenheim (sconfitta in casa per 2-1) aveva suonato un campanellino d’allarme poi proseguito in una vera e propria sirena d’emergenza dopo il pirotecnico pareggio per 3-3 contro il Werder Brema. Seppur in vantaggio di due reti, e con un uomo in più a causa dell’espulsione di Stark, il Bayer Leverkusen si fa recuperare nel punteggio nel giro di 18′, consegnando ai tifosi rossoneri tedeschi una squadra apparentemente molto confusa.
Cessioni importanti, confusione tattica e non solo
La Bild fa un resoconto dettagliato dei motivi che hanno portato al suo esonero.
Innanzitutto, scrive il giornale tedesco,
Erik ten Hag deve aver capito che il suo periodo al Leverkusen era finito esattamente tre mesi dopo il suo arrivo come allenatore. Il 26 agosto, il club di Werkself ha presentato Lucas Vázquez come nuovo giocatore. Svincolato dal Real Madrid e pronto a guidare la squadra. E per molto tempo, ten Hag non è stato a conoscenza dell’ingaggio del cinque volte vincitore della Champions League. Non è stato coinvolto nel trasferimento di un giocatore che sarebbe diventato il nuovo leader in campo. Il direttore sportivo Simon Rolfes gli aveva illustrato il ruolo all’interno della squadra tramite videochiamate, cosa che Vázquez ha poi spiegato chiaramente durante la presentazione.
Il quotidiano tedesco prosegue. Ten Hag ha infastidito il club con continue richieste pubbliche di nuovi calciatori. Ha posto il veto alla cessione di Xhaka che invece era già stata concordata col club.
Ten Hag ha rapidamente abbandonato i rapporti con il primo cerchio del Bayer. Con le sue continue richieste pubbliche di nuovi giocatori e la violazione della fiducia sulla partenza di Xhaka (32) – ten Hag ha pubblicamente posto il veto alla vendita del giocatore svizzero, contrariamente all’accordo interno raggiunto con lui – tutti gli indizi sono stati confermati e non è stato possibile trovare un punto d’incontro. I suoi rapporti all’interno dello spogliatoio erano altrettanto tesi. Non è riuscito a entrare in sintonia con nessuno: staff, fisioterapisti, medici, nutrizionisti, i suoi collaboratori tecnici. Nessuno.
In questo ambito, ci si aspettava che l’allenatore esperto riuscisse a essere una forza unificante. Non lo è stato. Non c’era leadership né direzione. Non è mai diventato il responsabile della squadra. Prima dell’esordio stagionale contro l’Hoffenheim, ten Hag si è persino astenuto dal fare un discorso prima che giocatori e staff scendessero in campo, con grande sorpresa di tutti.
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Tutto qui? No, poiché i problemi sorgono anche sul piano tecnico-tattico e su questo la Bild prosegue:
L’ex allenatore del Manchester United non è riuscito a trasmettere alcuna idea alla nuova squadra di Leverkusen. Nessuno sapeva cosa fare, nemmeno quando erano in vantaggio per 3-1 contro il Werder Brema. C’erano azioni individuali, ma nessun piano di gioco. Negli spogliatoi, i calciatori si chiedevano perché le flessioni sembrassero avere così tanta importanza simile in allenamento, quanto la corsa e i passaggi – e non solo nei primi giorni, durante le sedute di allenamento insolitamente lunghe.
Un esonero quasi preannunciato ma giunto come un fulmine a ciel sereno e la Bild chiude così:
La questione non è se l’esonero dopo due partite sia stato troppo prematuro ma, piuttosto, se non abbiano aspettato troppo a lungo. Il Leverkusen ha già perso cinque punti. Il ds Rolfes ha dovuto ammettere di aver commesso il più grande errore della sua carriera. Ma era pronto a correggerlo per evitare ulteriori danni. Questo è considerato un punto di forza sia nel club che nel cda del Bayer Leverkusen.