Sarri: «A volte le situazioni familiari sono più importanti di una conferenza». E attacca gli arbitri: «hanno Rovella nel mirino»

Ai canali ufficiali del club: «l'ammonizione di Rovella era preventiva. Il derby è la partita più pesante mai fatta, è emotivamente massacrante, vorrei cominciare a pensarci fra qualche giorno»

Sarri Lazio Tare costruzione da dietro

Roma 28/01/2024 - campionato di calcio serie A / Lazio-Napoli / foto Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

Maurizio Sarri ha fatto il punto della situazione in casa Lazio rilasciando una lunga intervista ai canali ufficiali del club biancoceleste. Tra gli altri argomenti trattati, il tecnico toscano si è soffermato sulla sua assenza in conferenza stampa dopo la sconfitta a Sassuolo (0-1) e sulla preparazione del derby di domenica con la Roma (ore 12:30).

Le parole di Maurizio Sarri

«Dispiace per ieri sera, a volte uno ha delle situazioni familiari che deve risolvere che diventano più importanti di una conferenza stampa», ha chiarito l’ex allenatore del Napoli, dopo che in molti avevano accennato ad una ‘fuga’ per rabbia. Poi riguardo la sconfitta di Reggio Emilia ha dichiarato: «Ancora non abbiamo rivisto la partita, stamattina abbiamo fatto allenamento. Le riflessioni sono ancora quelle dal campo. Oggi rivedendo la gara qualcosa può cambiare, ma tutto lo staff ha le idee chiare».

In questo inizio di stagione, la Lazio ha un po’ peccato a livello organizzato. A tal proposito, Sarri ha spiegato: «Penso che la squadra più ordinata che ho avuto in vita mia era il Napoli, che era tutt’altro che ordinaria. Questa è una squadra non abituata a mantenere le distanze, deve pensare e perde naturalezza, brillantezza e tempi di gioco. Speriamo che pensare troppo finisca nel momento in cui l’essere ordinati diventa routine. Ieri sera ho visto una squadra ordinata, nel controllo della partita, che non concedeva niente agli avversari, ma che nel primo tempo sviluppava con tempi troppo lunghi e ha preso poche iniziative negli ultimi metri. Ieri sera non ho visto la stessa squadra di Como, che invece era in grande difficoltà. Al Mapei abbiamo avuto la palla per andare in vantaggio e per pareggiare, concedendo pochissimo».

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Sul nervosismo di alcuni componenti della squadra: «È una storia che viene da lontano non dalle ultime tre partite. Nelle riunioni arbitrali c’erano due tre giocatori che gli arbitri avevamo messo nel mirino, c’erano alcuni segnalati. L’ammonizione di Rovella era preventiva, non mi sembrava ci fossero scene esagerate. Lui è uno di quelli messi sotto attenzione dagli arbitri perché sbraccia quando protesta, e non è tollerato. Nella vita in tutte le famiglie si passano momenti di difficoltà, è il momento di stringersi, aiutarsi e diventare una grande famiglia. Ci saranno momenti per gioire e momenti in cui si deve soffrire tutti insieme. Non possiamo paragonare l’atteggiamento di ieri sera a quello di Como, la reazione al gol subito è stata confusionaria ma con 3/4 occasioni da gol. Sicuramente possiamo fare molto di più».

Infine, ecco il passaggio sulla sfida cittadini con i cugini giallorossi: «Il derby è la partita più difficile e pesante che abbia mai fatto, vorrei cominciare a pensarci fra qualche giorno. È massacrante dal punto di vista emotivo, se si inizia di lunedì è difficile arrivarci a domenica. Il derby è un qualcosa a parte, non c’entrano punti e classifica, è qualcosa di molto particolare, spero che i miei giocatori abbiano bene in testa cosa significhi giocare un derby e che siano pronti a lottare per un popolo. Oggi scarico per chi ha giocato, gli altri li ho fatti allenare. Facciamo passare qualche giorno che è meglio».

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