Capello: «L’Italia ha scoperto all’improvviso di non avere difensori, al momento manca equilibrio»

Al CorSera: «Non sono sorpreso che la Serie A punti su Modric e De Bruyne: il calcio italiano è così lento che chi ha una classe superiore, non fatica a emergere».

Capello

Db Torino 25/05/2021 - partita del cuore / Nazionale Cantanti-Campioni per la Ricerca / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Fabio Capello

Il Corriere della Sera ha intervistato l’ex allenatore Fabio Capello, che ha parlato della Nazionale italiana e delle big di Serie A, tra cui il Napoli.

Capello: «L’Italia ha scoperto all’improvviso di non avere difensori. Veterani in A? Il calcio italiano è lento, è facile emergere»

Sorpreso dalla fragilità difensiva degli azzurri?

«Ci siamo risvegliati all’improvviso scoprendo che non abbiamo difensori. Già contro l’Estonia avevamo sofferto, poi contro Israele siamo stati anche distratti. Però ci consoliamo con attaccanti efficaci e che lottano».

La conforta il balzo in classifica nel girone?

«I punti sono fondamentali, però devo ammettere che non vedo grosse possibilità di migliorare la fase difensiva. Incontreremo la Norvegia nell’ultima partita e per quella data Gattuso dovrà lavorare per trovare un equilibrio che ora non abbiamo».

Sotto quale aspetto vede la mano del c.t.?

«Ho letto dichiarazioni di giocatori che confessavano di essere prima confusi e che ora sentono il dovere di dare una mano. Probabilmente non erano pronti ad affrontare tutte le partite con il giusto atteggiamento psicologico».

La Juventus è già pronta per vincere lo scudetto?

«Devo ammettere che rispetto alle previsioni l’ho portata più avanti nella mia personale griglia. La favorita è il Napoli, poi l’Inter e la Juventus appunto».

Chivu avvia un nuovo ciclo ma con gli stessi giocatori di prima. Lei come ci è riuscito al Milan?

«Quando arrivai a Milano, dopo Sacchi, radunai i giocatori e dissi loro: “Tutti dicono che siete stanchi, esauriti. Fateli ricredere”. Anche all’Inter dovrebbero pungolare i calciatori così da far rimangiare a noi critici tutte le parole spese. I giocatori devono aver voglia di riaccendere la luce».

Il Napoli saprà mantenere il furore agonistico nel doppio impegno?

«La Champions è troppo importante a livello economico e di prestigio: tutti vogliono fare bella figura. Ma Conte ha due opzioni per ogni posizione e il grande feeling con De Laurentiis è un fattore decisivo. La squadra è completa, forse perde qualcosa con l’infortunio di Lukaku. Vedremo come Hojlund lo sostituirà».

Sabato affronterà la Fiorentina di Kean: è la miglior punta italiana in circolazione?

«Nel doppio impegno azzurro si è rivelato pericoloso in ogni azione: certamente ha mostrato voglia e determinazione. Il fatto di aver rinnovato il contratto a Firenze lo ha responsabilizzato. Si vede che si sente centrale nel progetto».

Modric e De Bruyne sono due esempi di campioni non più giovanissimi arrivati in Italia. Colpito da questa ondata anomala?

«Non direi: il calcio italiano è così lento che chi ha una classe superiore, come i due fuoriclasse che ha citato, non fatica a emergere».

Come vede il Milan?

«Mi pare che sia nella stessa situazione della Nazionale. Ha un centrocampo che fa poco filtro e difensori che guardano molto la palla e poco gli avversari. Mercato estivo? Una squadra è come un albero. Il tronco è la base portante: un difensore centrale solido, un centrocampista che scherma e dà il via alla manovra e un attaccante che segna. Mi sembra che qui manca più di un elemento ma Max è un allenatore intelligente e troverà il modo di sopperire».

Chi l’ha stupita finora?

«Gasperini per come è entrato in poco tempo nella testa dei giocatori, riuscendo a incidere in un contesto pieno di pressioni come quello di Roma che ben conosco».

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