Battocletti: «Dietro ai miei risultati ci sono molte rinunce. Ora l’università, a giugno mi laureo in ingegneria edile»

Alla Gazzetta: «Mi manca solo un esame, la tesi sarà sull’architettura sostenibile in legno. Ma correre è più difficile. Dopo la laurea mi regalerò un Cartier»

Battocletti

Italy's athlete Nadia Battocletti celebrates after winning the women's 10000m final during the European Athletics Championships at the Olympic stadium in Rome on June 11, 2024. (Photo by Anne-Christine POUJOULAT / AFP)

L’intervista di Nadia Battocletti, atleta italiana che ha vinto il bronzo sui 5mila dopo un argento nei 10mila, alla Gazzetta dello Sport. Temi trattati che si muovono ampiamente tra atletica e vita privata, indugiando su cosa significhi godersi un momento del genere.

Battocletti: «Oggi è bello essere me, so di essere forte ad oggi»

Nadia, argento nei 10.000 e bronzo nei 5.000: pensa a quello che ha combinato?
«Vedo tante fotografie e video: ammetto che le immagini che più emozionano sono quelle che, con la medaglia al collo, mi ritraggono insieme alla mia famiglia».

Sabato ha mai creduto di poter vincere?
«No: l’azione era di qualità, ma le gambe appesantite dalla fatica dei 10.000 e dal caldo umido».

È bello, oggi, essere Nadia Battocletti?
«In assoluto sì, in gara un po’ meno, perché si fa fatica e serve tanta forza di volontà. Ma ho confermato a me stessa che tipo di atleta sono. In passato non ho avuto un’alta considerazione di me, ora so di essere forte. Dietro a questi risultati ci sono delle rinunce e dei no: ne vale la pena».

È la prima donna italiana a far doppietta in un’edizione dei Mondiali: cosa le suggerisce?
«L’obiettivo era salire sul podio. Ci sono riuscita due volte: impossibile chiedere di più».

Tokyo è la città del suo cuore?
«A partire dal 7° posto nei 5000 dei Giochi 2021, mi porta fortuna. Dopo un paio di viaggi per questioni di sponsor nel 2023, in maggio, quattro mesi fa, in un circuito intorno allo stadio, ho realizzato il primato europeo dei 5 km su strada e ora ho vinto le due medaglie mondiali. Più di così…».

Tokyo-Roma-Milano-Trento: tra poco a casa…
«Mi aspettano tre settimane di vacanza: Gianluca, il mio fidanzato, che sulla via del ritorno starà due giorni ad Abu Dhabi con mamma, ha finito le ferie. Non so che cosa farò. Giovedì sarò in università».

Di già?
«Assisterò alla sessione dell’esame orale di geotecnica, l’ultimo che mi manca. Conto di darlo a inizio novembre e poi di laurearmi in ingegneria edile tra giugno e luglio 2026 con una tesi sull’architettura sostenibile in legno».

È più difficile correre una finale mondiale o dare un esame?
«Correre: le prove universitarie mi mettono sotto pressione. Ma almeno non ho più il vincolo di presenza e gestirmi diventerà più semplice».

Si farà un regalo per le due medaglie?
«Aspetterò la laurea: poi mi premierò con un orologio, un Pasha de Cartier».

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