Stoner: «La MotoGp sta diventando come la F1, i piloti contano meno degli ingegneri»

L'ex campione del mondo a Formulapassion: «Praticamente devi solo frenare forte ed entrare in curva, non conta più l’abilità

Martin

Sachsenring (Germania) 18/06/2023 - gara Motogp / foto Ufficio Stampa Motogp/Image Sport nella foto: Jorge Martin

Casey Stoner, l’australiano vincitore di due mondiali di duellando con Valentino Rossi, nel 2007 e 2011, picchia duro: In MotoGp sta dando più valore agli ingegneri che ai piloti e poi si lascia andare a delle considerazioni sull’elettronica

La denuncia di Formulapassion

Stoner: «stiamo trasformando gli ingegneri in campioni»

«Stiamo trasformando gli ingegneri in campioni, non stiamo trasformando i piloti in campioni. Anzi, stiamo entrando in un’era in cui vengono ripetuti tutti gli errori commessi dalla Formula 1». Nello specifico dell’aggiornamento elettronico ha sottolineato: «Parlando con i piloti puoi letteralmente andare e girare l’acceleratore senza che succeda nulla. Hai quasi 300 cavalli e puoi girare l’acceleratore e non succede niente. Hai i migliori piloti del mondo che guidano le moto più facili da guidare al mondo. Tutto questo non mi interessa. Praticamente devi solo frenare forte ed entrare in curva, non conta più l’abilità».

Allarme sicurezza

Stoner parla anche degli aggiornamenti riguardanti la sicurezza: «Per me non è un miglioramento in questo senso. Se togli il controllo della parte posteriore della moto, perdi ogni timore e inizi a spingere sempre più forte sull’anteriore. Ma se perdi l’anteriore, molto spesso ritorni verso la pista e abbiamo visto incidente catastrofici con questa dinamica. Aumenterà poi la velocità massima a fine rettilineo, con un margine di errore in frenata minimo».

Stoner ha poi concluso, nelle dichiarazioni raccolte in circuito da Autosport: «Non molti anni fa parlavamo di come cercare la via della riduzione dei costi, ma l’aerodinamica non migliora di certo la situazione, perché è la cosa più costosa che si possa fare. Non capisco come sia possibile che nessuno riesca a vedere i problemi. Ogni passo in questa direzione è sbagliato».

 

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