La Spagna ha deciso: gli arbitri tornino ad arbitrare. Il Var solo per gli errori, come era all’inizio (El Paìs)

La reputazione degli arbitri in Spagna è crollata. È stata varata una squadra di fischietti che si occupa solo di Var: separazione delle carriere

Var Tecnologia Premier League genoa Zappi

Db Milano 28/02/2024 - campionato di calcio serie A / Inter-Atalanta / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tabellone var

La Spagna chiede un ritorno alle origini e un Var meno interventista. El Pais racconta che durante il ritiro pre-campionato, è stato chiesto agli arbitri di riappropriarsi del loro ruolo di giudici in campo. E di ridurre drasticamente il numero di interventi del Var. L’ordine è perentorio: il supporto tecnologico deve essere usato solo in caso di “errori chiari e manifesti”. E’ il frutto della rivoluzione del mondo arbitrale spagnolo dopo la decapitazione della vecchia governance. Oggi esiste una gestione bicefala con l’ex delegato arbitrale galiziano Fran Soto nel ruolo di direttore generale. Con lui l’ex arbitro Fernández Borbalán che si occupa della parte puramente tecnica. A loro si affianca Eduardo Torre Iglesias, il nuovo responsabile del Videoarbitraje (Var).

Quindici arbitri dedicati al Var

Scrive El Paìs:

Per garantire l’efficacia di questa direttiva, sono stati selezionati 15 arbitri che si dedicheranno esclusivamente al Var senza scendere in campo. Un nuovo gruppo di analisti monitorerà le loro prestazioni per assicurare coerenza e qualità. La circolare inviata agli arbitri delimita chiaramente le competenze del Var: si interviene solo per gol, rigori, espulsioni dirette e scambio d’identità dei giocatori. “Il Var è nato per questo, e a queste origini vogliamo tornare”, si è sentito dire dai nuovi dirigenti.

L’obiettivo è allinearsi alle indicazioni di Fifa e Uefa, riducendo le continue interruzioni che hanno caratterizzato le stagioni passate. Anche il sistema di designazione degli arbitri è cambiato, non senza sollevare qualche polemica. 

Riforme in un momento critico per gli arbitri in Spagna

Le designazioni saranno annunciate solo il giorno prima della partita per “proteggere gli arbitri”, e il loro nome verrà comunicato usando nome e cognome, anziché solo i due cognomi. Piccolo ma significativo passo per renderli figure più riconoscibili e meno astratte. Queste riforme arrivano in un momento critico per l’arbitraggio spagnolo, scosso da scandali come il caso Negreira (L’ex vicepresidente degli arbitri che, tra il 2001 e il 2018, avrebbe ricevuto 7 milioni di euro dal club catalano per “consulenze”) e da un preoccupante aumento delle aggressioni verbali e fisiche. La scarsa reputazione del settore è stata confermata anche dall’assenza di arbitri spagnoli all’ultimo Mondiale per Club. Secondo fonti vicine alla Fifa, questa decisione non è legata solo al caso Negreira, ma anche al giudizio di Pierluigi Collina, direttore arbitrale del calcio mondiale, che ha constatato un “sensibile calo del livello” degli arbitri in Spagna negli ultimi anni.

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