La Liga dichiara guerra ai semi di girasole, il Valencia segue la Real Sociedad: sporcano e attirano i piccioni (El Paìs)
Il politicamente corretto sta ormai prendendo il sopravvento nel calcio. Fumo e alcol erano già proibiti come i coriandoli, gli ombrelli, le trombette e le bottiglie col tappo

Valencia supporters cheer outside the Mestalla stadium in Valencia ahead of the UEFA Europa League semi-final second leg football match between Valencia CF and Arsenal FC on May 9, 2019. (Photo by JOSE JORDAN / AFP)
Niente più semi di girasole al Mestalla di Valencia. È una battaglia che gli stadi della Liga stanno portando avanti ormai da tempo. Il club, secondo el Paìs ha deciso di porre fine a una tradizione radicata, unendosi ad altri club spagnoli che hanno già intrapreso la stessa strada. Questa nuova regola si aggiunge ai divieti già esistenti per alcol e tabacco, rendendo il Mestalla uno degli stadi più “puritani” della Spagna.
I divieti degli stadi spagnoli
Scrive El Paìs:
Le unghie dei tifosi sono in pericolo a Mestalla. Senza tabacco, senza alcool e, ora, senza le “pipe” (li chiamano così in Spagna, ndr), il tifoso diventa isterico. Calcio e semi di girasole hanno camminato insieme per decenni. Molti tifosi li compravano perché aiutava loro a controllare i nervi e l’ansia. Ma questa usanza così profondamente radicata nei campi è improvvisamente finita al Mestalla dopo che il Valencia ne ha vietato il consumo. Dopo l’alcol e il tabacco, è il turno dei semi di girasole.
Ha scritto il club in un comunicato ufficiale:
“Questa misura è stata presa per garantire la salubrità sugli spalti del nostro stadio, dato che gettare i gusci a terra costituisce un problema di salute, intasa i tubi e genera disagi per chi deve fare pulizia vicino allo stadio dopo le partite”. Il calcio è ogni giorno sempre più politicamente corretto.
El Paìs prosegue:
Uno dei venditori intorno Mestalla: «Manca meno di un’ora alla partita e ho venduto un pacchetto, quando in un giorno normale posso venderne più di cento». Un tifoso interviene: «Non capisco più cosa vogliono che diventi il calcio, da un giorno all’altro dovremo studiare il galateo». Quando entri nello stadio, l’agente di sicurezza ti chiederà di cercare il tuo zaino e ti farà una domanda: hai i semi di girasole?
El Paìs scrive che il Valencia non è il primo club a intraprendere questa battaglia.
La stessa Real Sociedad qualche anno fa ha promosso un’iniziativa qualche anno fa per sensibilizzare i suoi sostenitori a non gettare i gusci a terra. Il club di San Sebastian ha calcolato che questo vizio innocente genera tre tonnellate di rifiuti. Una montagna di gusci. Anche l’Elche lo ha vietato perché ostruiva tubi e scarichi oltre a favorire la proliferazione di ratti e piccioni.
Aggiunge il quotidiano:
Mestalla è già uno stadio senza alcol, 100% senza fumo (anche la sigaretta elettronica è proibita) e ora niente semi di girasole, un cibo che si aggiunge alla lista degli oggetti non ammessi che vanno da valigie e grandi zaini a ombrelli appuntiti, fotocamere professionali, vuvuzela o batterie di. Inoltre non puoi entrare con coriandoli, trombette a gas, contenitori da più di mezzo litro. Le bottiglie devono entrare senza tappo: divieto che le persone deridono mettendoseli in tasca. Il calcio è così.