La Fifa non può contare più della giustizia ordinaria: il Tas non è più l’ultimo grado di giudizio del calcio

Lo sancisce una sentenza della Corte di Giustizia dell'Unione europea: la Fifa non può imporsi, ai giudici nazionali è riconosciuto un successivo potere di controllo. Club e giocatori potranno fare ricorso alla giustizia ordinaria

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Doha (Qatar) 18/11/2022 - conferenza stampa Fifa / foto Imago/Image Sport nella foto: Gianni Infantino ONLY ITALY

La Corte di giustizia dell’Unione europea ha deciso che club e giocatori hanno diritto ad ottenere un “controllo giurisdizionale effettivo dei lodi arbitrali emessi dal Tribunale arbitrale dello sport”. Riducendo la sentenza ai minimi termini significa che il Tas non è più l’ultimo grado di giudizio del calcio: si può fare un ulteriore ricorso ai giudici nazionali, che “devono poter svolgere un controllo approfondito della compatibilità dei lodi arbitrali con le regole fondamentali del diritto dell’Unione”.

Lo sancisce la sentenza della Corte nella causa C-600/23 che vede coinvolto il Royal Football Club Seraing. La ratio è la stessa di quella che domani dominerà le prime pagine dei giornali italiani e che dà torto al governo italiano sulla questione dei “Paesi sicuri” per i migranti.

Nel settore del calcio, come in tante altre discipline sportive, l’assoggettamento delle controversie all’arbitrato non è in genere accettato liberamente, ma imposto unilateralmente agli sportivi e ai club dalle associazioni internazionali, come la Fifa. E per l’Unione Europea questo è evidentemente un problema. Per questo motivo è “indispensabile che il ricorso all’arbitrato non comprometta i diritti e le libertà che le norme fondamentali del diritto dell’Unione garantiscono agli sportivi, ai club e, più in generale, a qualsiasi altra persona che pratica uno sport professionistico o che esercita un’attività economica ad esso collegata”.

Insomma, la Corte dichiara che i giudici nazionali devono essere autorizzati a procedere, su domanda dei singoli o anche d’ufficio, a un controllo giuridico ulteriore. Diventando di fatto una sorte di Cassazione che può annullare i lodi del Tas.

Inoltre, se una normativa nazionale o una normativa emanata da un’associazione sportiva impedisce ai giudici nazionali di esercitare i loro poteri, i giudici hanno l’obbligo di disapplicare tale normativa. Nel caso in cui si tratti di una violazione delle regole di concorrenza o di una libertà di circolazione, i singoli interessati devono poter chiedere ai giudici non solo di accertare la violazione e di ordinare il risarcimento del danno causato, ma anche di far cessare il comportamento che costituisce la violazione.

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