Katie Ledecky la miglior testimonial di Papa Leone XIV, recita una Ave Maria prima di ogni gara

E' tra le più forti nuotatrici di tutti i tempi, profondamente religiosa, sarebbe stata una protagonista ail Giubileo dei giovani

Ledecky

Parigi (Francia) 31/07/2024 - Olimpiadi Parigi 2024 / nuoto / foto Image Sport nella foto: Katie Ledecky

Peccato che il giubileo dei Giovani si sia svolto in contemporanea con i mondiali di nuoto a Singapore. Peccato perché Katie Ledecky sarebbe stata la miglior testimonial per papa Leone XIV. Il pontefice e i papa Boys che ad ogni chiamata rispondono in maniera massiccia. Pensate all’effetto che avrebbe potuto avere, di fronte a una spianata di 1 milione di ragazzi, una delle più forti nuotatrici del mondo raccontare: «Recito una Ave Maria prima di ogni gara. Più di ogni altra cosa, pregare mi aiuta a concentrarmi e a lasciar andare le cose che non contano in quel momento. Mi dà pace sapere di essere in buone mani»

Ledecky, tra le più forti nuotatrice di tutti i tempi

Katy Ledecky è considerata una delle più forti nuotatrici di tutti i tempi. Detiene il record mondiale sulle distanze degli 800 m e 1500 m stile libero, oltre a quello continentale dei 400 m. A livello di palmarès ha vinto quattordici medaglie ai Giochi olimpici (nove ori, quattro argenti e un bronzo) e trenta ai campionati mondiali (ventitré ori, sei argenti e un bronzo). Queste cifre la rendono la nuotatrice più medagliata di sempre nella storia di entrambe le competizioni. Ai campionati mondiali soltanto il connazionale Michael Phelps (33) ne ha conquistate di più complessivamente, essendo anche l’unico ad essere salito più volte di lei sul gradino più alto del podio. Una leggenda nata a 15 anni alle Olimpiadi di Londra 2012 quando campionessa olimpica degli 800 m stile libero. Un mito anche per Federica Pellegrini .

Una famiglia normale

Katie Ledecky, racconta sport memory, nasce in una famiglia benestante. I Ledecky eccellono nei propri campi. I nonni paterni di Katie, Jaromir ‘Jerry’ Ledecky e Berta, hanno avuto un’influenza significativa su di lei. Berta, sua nonna, fu anche traduttrice per Albert Einstein per un anno. Katie ha spesso menzionato l’importanza dei suoi nonni, che perse quando era piccola. Il padre è un famoso avvocato, mentre lo zio è socio di maggioranza della franchigia Nhl. Celebre è la partita di hockey del 2000 dei Washington Capitals dove una Katie di appena due anni gioca sulle ginocchia di Michael Jordan, co-proprietario della squadra.

A 6 anni Katie viene iscritta dalla madre ad un corso di nuoto per bambini, così da poterla far sfogare dopo scuola. All’inizio la proposta non convince Katie che va poco volentieri alle lezioni, ma basta poco prima che cambi idea. Fra tutti preferisce lo stile libero, ad ogni bracciata si sente più forte e più veloce. Anche il suo allenatore, Yuri Suguiyama, si rende presto conto del talento della bambina e della sua resistenza fuori dal comune: se i suoi coetanei dopo poco erano già stanchi, Katie poteva andare avanti per ore senza sentire il minimo sforzo.

L’Ave Maria prima di ogni gara

Suor Rosemaron Rynn, ex preside di Katie alla Little Flower School di Bethesda, 67.000 abitanti nel cuore del Maryland, la descrive alla catholicnewsagency in una intervista durante le Olimpiadi di Parigi come una studentessa brillante, gentile e fedele. «Non è solo un’atleta straordinaria, ma è anche un modello che ogni giovane donna cattolica vorrebbe essere», sottolineando come la sua fede e l’educazione ricevuta abbiano contribuito a renderla una persona meravigliosa.

La fede di Katie Ledecky non è un aspetto secondario della sua vita, ma una parte integrante della sua preparazione e della sua resilienza. In un’intervista del 2016 al National Catholic Register, ripresa dalla Chatolic News Agency Ledecky ha rivelò di recitare spesso un’Ave Maria prima di ogni gara. «Più di ogni altra cosa, pregare mi aiuta a concentrarmi e a lasciar andare le cose che non contano in quel momento. Mi dà pace sapere di essere in buone mani», disse evidenziando come la preghiera sia un elemento chiave per la sua concentrazione e serenità. «Penso che la nostra devozione a Maria sia molto bella. Ha un ruolo sacro nel cattolicesimo, e la sua forte fede e la sua umiltà sono cose da cui possiamo imparare».

Umile  e inclusiva

Nonostante la sua fama mondiale, Katie Ledecky è rimasta straordinariamente umile. Suor Rosemaron ricorda come Katie arrivasse a scuola con i capelli bagnati dopo gli allenamenti mattutini, senza mai vantarsi dei suoi successi. Questa umiltà è stata una costante anche durante gli anni della scuola superiore alla Stone Ridge School of the Sacred Heart, dove la preside Catherine Karrels la descrive come «estremamente con i piedi per terra» e “umilmente cortese”. «Inclusiva e festosa con gli altri bambini e con tutto ciò che riuscivano a realizzare» nella squadra di nuoto, anche con chi stava appena imparando a nuotare.

Le sue medaglie per gli studenti

Oltre alle sue imprese sportive, Ledecky si è sempre dedicata al servizio alla comunità. Ha fatto volontariato come assistente insegnante, ha servito pasti ai senzatetto e ha contribuito a guidare il programma di ministero del campus di Stone Ridge. «Katie si preoccupa profondamente degli altri ed è molto concentrata sulla comunità e sulla famiglia. Credo che molto di questo derivi dalla sua fede, dal fatto che vede la dignità in tutti coloro che la circondano», ha spiegato Karrels. Torna spesso a visitare la Little Flower School e Stone Ridge, portando le sue medaglie e condividendo le sue esperienze con gli studenti in modo informale e accessibile. Questi incontri rappresentano un’opportunità preziosa per i giovani di interagire con un’atleta di fama mondiale che rimane ancorata ai suoi valori.

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