Esportare il campionato nazionale all’estero? In Premier League dicono no (Athletic)

Jim Frevola, presidente del Bournemouth e membro del consiglio di amministrazione del club di Premier League si fa portavoce di cosa ne pensano in Inghilterra sull'argomento

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Manchester City's Norwegian striker #09 Erling Haaland (R during the English Premier League football match between Manchester City and Brentford at the Etihad Stadium in Manchester, north west England, on September 14, 2024. (Photo by Oli SCARFF / AFP)

Si sta molto discutendo nelle ultime settimane della possibilità di giocare una partita del prossimo campionato (Milan-Como per la precisione) al di fuori dell’Italia. Addirittura il presidente della Lega serie A, Simonelli, ha auspicato un intero turno al di fuori dell’Italia. Follia per i tifosi. Come la pensano all’estero? A quanto pare in maniera opposta all’Italia. Basti pensare la visione che c’è in Inghilterra, quindi in Premier League, sulla cosa. O almeno è ciò che pensa il presidente del Bournemouth. Ecco quanto si legge su “The Athletic“.

Premier League all’estero come Milan-Como? No grazie

“Jim Frevola, presidente del Bournemouth e membro del consiglio di amministrazione del club di Premier League, si tappa teatralmente le orecchie con le mani. Frevola, newyorkese con precedenti esperienze in Mlb, Nfl, Nhl e Ufc, in videochiamata ha discusso dei tentativi del Bournemouth di far crescere il proprio marchio negli Stati Uniti. Il club è di proprietà dell’ottantenne miliardario americano Bill Foley, il cui portafoglio include anche i Vegas Golden Knights nella Nhl e altri investimenti calcistici nell’Auckland FC neozelandese, nel Lorient, squadra della Ligue 1 francese, e nell’Hibernian, squadra della massima serie scozzese”.

“Nelle ultime due settimane, il Bournemouth è stato impegnato nel New Jersey, a Chicago e ad Atlanta, in un torneo pre-campionato della Premier League Summer Series, in cui la squadra di Andoni Iraola ha affrontato Manchester United, West Ham United ed Everton. Tra queste squadre, il Bournemouth ha ottenuto il miglior piazzamento (nono posto) nell’ultima Premier League. Questo ci porta a uno degli interrogativi di sempre del calcio inglese. La Premier League darà seguito alle amichevoli disputate in America quest’estate e negli anni precedenti con partite ufficiali della stagione? La posizione di Frevola è decisa”.

“«Bill ha dichiarato pubblicamente di non credere che le partite regolari debbano essere disputate negli Stati Uniti, e io sostengo pienamente la sua posizione», afferma. «Come ragazzo che ora vive a Bournemouth, non mi piace l’idea. Mi piace il fatto che le partite si giochino nel Regno Unito: è lì che dovrebbero essere giocate. Non c’è bisogno che il Bournemouth giochi contro il Brentford al MetLife Stadium (nel New Jersey, appena fuori New York City) perché il nostro marchio cresca»”.

“«Capisco la logica (dei sostenitori dell’idea), ma ho lavorato nella Nfl per molti anni e anche se la Nfl gioca una o due partite (ogni stagione) in Germania, Messico o Wembley (a Londra), non credo che sia stata particolarmente significativa. Non cammino per Poole (una cittadina vicino a Bournemouth) e non vedo molte maglie dei Miami Dolphins. Sono stati una delle prime squadre a venire. Non vedo molte maglie dei Jacksonville Jaguars in giro per Londra, anche se Shahid Khan e il Fulham fanno parte dello stesso gruppo proprietario. Sarebbe un peccato se facessimo partite di Premier League all’estero. Mi dispiacerebbe molto»”.

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“Il tutto nonostante il compito di Frevola è aumentare i ricavi fuori dal campo. «Non siamo un fondo sovrano», afferma. “«Non siamo proprietari internazionali che hanno compagnie aeree che piombano qui e investono un sacco di soldi nelle squadre. Dobbiamo farlo con attenzione, in modo strategico ed essere sostenibili come club calcistico»”.

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