Tyra Grant: «Sinner e Paolini sono un’ispirazione, sogno la Nazionale per la Billy Jean King Cup»
Al CorSport: «Oggi il mio obiettivo è abituarmi a un livello più alto. Con il coach Furlan siamo in prova, ad agosto capiremo se continuare assieme».

NEW YORK, NEW YORK - SEPTEMBER 04: Tyra Caterina Grant of the United States returns against Vendula Valdmannova during their Junior Girls' Singles Third Round match on Day Ten of the 2024 US Open at USTA Billie Jean King National Tennis Center on September 04, 2024 in the Flushing neighborhood of the Queens borough of New York City. Jamie Squire/Getty Images/AFP JAMIE SQUIRE / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP
Al Wta 125 di Palermo oggi debutterà Tyra Grant, la tennista statunitense cresciuta a Vigevano e che ha scelto di giocare per l’Italia. La sua intervista al Corriere dello Sport.
Tyra Grant: «Sinner e Paolini sono un’ispirazione, sogno la Nazionale per la Billy Jean King Cup»
Tyra, è la sua prima volta al torneo di Palermo che in passato ha sempre fatto da trampolino di lancio per future campionesse. E per giunta lei ha origine siciliane…
«Sì, i miei nonni materni sono di Bisacquino, in provincia di Palermo. Sento il richiamo di questa terra anche se sono venuta solo un paio di volte, una di queste per giocare una prova junior. Torneo portafortuna? Ho sentito, le ultime edizioni le ha vinte la Zheng e ha fatto finale Paolini, in passato molte giovani divenute poi famose sono partite da qui. Oggi il mio obiettivo principale è abituarmi ad un livello più alto e mettere dentro più esperienza possibile. Sto avendo una buona stagione, sono 251 del ranking, otto mesi fa ero attorno al n. 900».
A Palermo con lei c’è Renzo Furlan…
«Siamo in prova, io continuo ad allenarmi con Matteo Donati che però qui non è venuto. Mi trovo bene col suo team, Renzo mi è venuto a trovare la settimana prima di Wimbledon, mi sta dando una mano. Ci siamo dati una scadenza, ad agosto capiremo se continuare assieme».
E qui per tutta la settimana ci sarà anche la capitana di Billy Jean King Cup Tathiana Garbin. La maglia azzurra è un obiettivo?
«Con la Garbin è un po’ che ci conosciamo. Non ci siamo dette cose specifiche ma certo che ambisco ad una convocazione. E’ il sogno di tutti rappresentare l’Italia».
Per una ragazza giovane come lei esiste il problema della gestione delle aspettative?
«Sono consapevole che le attenzioni attorno a me sono cresciute, lo stesso cambio di Federazione lo spiega. E’ importante saper gestire le aspettative, io però cerco di essere sempre la stessa, costruttiva e vogliosa di dare il meglio. L’effetto Sinner? Sono amica di Jannik dai tempi in cui ci allenavamo entrambi a Bordighera con Piatti, da quel periodo lui è ovviamente cambiato ed è diventato straordinario. Lui e anche la Paolini sono ispirazione per tutti: ho vissuto da vicino tutta la settimana degli Internazionali a Roma e vedere vincere Jasmine è stata una grande emozione».