Ad Euro 2025 le giocatrici hanno trasformato solo 24 rigori su 41, il dato è in crollo rispetto al 2022 (Telegraph)

"Rispetto ai rigoristi maschili, le calciatrici femminili non tentano la stessa varietà di esecuzione. Inoltre i portieri studiano sempre di più le avversarie, come la Berger contro la Francia"

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Cm Berna 11/07/2025 - Europeo femminile 2025 / Italia-Spagna / foto Cristiano Mazzii/Image Sport nella foto: esultanza gol Patri Guijarro

La statistica è impietosa: oltre il 40% dei tiri dal dischetto non va a segno ad Euro 2025. E dietro il dato c’è molto più di una semplice casualità. Gli europei femminili saranno ricordati – spiega il Telegraph – per il numero inusuale di errori dal dischetto. Non si tratta di un caso isolato o di una singola partita andata storta: dai quarti in poi, i rigori sono diventati un incubo per molte delle protagoniste. Su 41 rigori calciati fino a oggi, solo 24 sono stati trasformati. Poco più del 58%. Prima dell’infinita serie tra Francia e Germania, la percentuale si era addirittura abbassata sotto il 50. Mai così male in un grande torneo internazionale.

Ad Euro 2025 si sbagliano quasi tutti i calci di rigore, tra studio dei portieri e contesto psicologico (Telegraph)

Uno degli aspetti principali è il contesto psicologico. Lo sottolinea anche uno studio del professore norvegese Geir Jordet, esperto in psicologia sportiva, che ha spiegato come l’aumento della pressione – soprattutto nelle fasi a eliminazione diretta – abbia un impatto diretto sulla prestazione dei rigoristi. Dice così il Telegraph Sport, riportando le parole dello stesso Jordet:

«Quando la posta in gioco si alza, i margini si assottigliano. Il nostro lavoro sui rigori nel calcio maschile dimostra che l’aumento dell’attenzione e delle aspettative pubbliche produce un calo delle performance. Ora che anche il calcio femminile vive una visibilità inedita, le calciatrici si trovano a gestire una pressione nuova, per molti versi impreparata, rispetto al contesto dei club».

E il dato sembra confermarlo. A Euro 2022, il tasso di conversione nei tempi regolamentari era dell’80%; nel 2023, ai Mondiali, era del 68%. Oggi, Euro 2025 si ferma (per ora) sotto il 60%. Un crollo verticale. C’è poi la variabile dei portieri, che non può più essere trascurata. La svedese Jennifer Falk, ad esempio, aveva sulla bottiglietta tutte le informazioni sui rigoristi inglesi. Un trucco già visto con Jordan Pickford ai Mondiali maschili. Anche la tedesca Ann-Katrin Berger ha affrontato la Francia conoscendo a menadito le esecutrici avversarie.

E poi c’è la strategia, o meglio, la mancanza di una strategia flessibile da parte delle rigoriste. Ancora Jordet osserva che, a differenza di quanto accade nel calcio maschile, molte giocatrici restano fedeli a un angolo prestabilito, diventando prevedibili.

«I migliori rigoristi maschi – spiega – alternano approcci: a volte scelgono un angolo fisso, altre volte reagiscono ai movimenti del portiere. Nella sfida tra Inghilterra e Svezia, nessuna calciatrice ha usato questa tecnica reattiva. Le portiere, leggendo in anticipo, hanno avuto vita facile». Mariona Caldentey ha provato ad adattarsi al movimento della portiera svizzera. Ma Livia Peng, evidentemente preparata, ha mantenuto la posizione fino all’ultimo, costringendola a una conclusione debole e centrale.

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