Lo sguardo di Dembelè nella finale di Champions racconta la furia del suo pressing VIDEO
Non a caso è stato l'unico giocatore nominato dal tecnico del Psg Luis Enrique dopo la vittoria della loro prima Champions

Brest 11/02/2024 - Champions League / Brest-Paris Saint Germain/ foto Psnewz/Image Sport nella foto: Ousmane Dembele’ ONLY ITALY
Luis Enrique ha nominato un solo giocatore dopo la vittoria della finale di Champions, Ousmane Dembélé, protagonista di una stagione strepitosa col Psg.
La stagione di Dembelè è tutta da incorniciare 33 gol in stagione e 15 assist, di cui due in finale a Monaco e soprattutto è il primo della sua squadra a portare il pressing sulla difesa avversaria. Dopo la vittoria sull’Arsenal il Guardian aveva scritto di lui “Dembélé, con tutto il suo potere stellare e la sua astuzia, è anche la chiave di questa sfuggenza”. Il modo in cui si libera o viene liberato è fatto di “combinazioni e movimenti studiati e perfezionati, un intricato sistema di carrucole, pesi e grilletti calibrati per far uscire le difese dalla loro zona di comfort, per creare loro più problemi di quanti ne possano gestire contemporaneamente”. “Forse è questo che un buon allenatore può fare con buoni giocatori quando ci si può permettere il lusso di trattare gran parte del campionato come una sorta di sessione di allenamento”.
🚨 Special camera from the Champions League final
Watch how Ousmane Dembele was pressing Watch the horror in Sommer’s eyes.
Enrique said : Is there a player in the world who presses better than Ousmane Dembele?
What a beast that never stops running 🤯pic.twitter.com/KFVnWkEOlF
— KinG £ (@xKGx__) June 1, 2025
Sabato sera Luis Enrique ha sottolineato la sua prestazione, ma c’è un video che lascia trasparire ancora meglio cosa sia stato il suo apporto in campo. Nel filmato si vede la concentrazione massimale del calciatore, i suoi occhi quasi indemoniati e spiritati, mentre osserva Sommer col pallone tra i piedi, in attesa di scattare come un felino appena il portiere dell’Inter passerà il pallone. “Il Pallone d’Oro lo darei sicuramente a lui, ma non per i suoi gol, bensì per come ha difeso, per come ha pressato e per come ha lavorato senza palla”, ha detto Luis Enrique dopo la finale di Monaco. Mai come stavolta, le immagini rendono giustizia alle parole.
Dembélé guida il pressing del Psg
Il filmato diffusosi sui social è impressionante: si vede la concentrazione massimale del calciatore, i suoi occhi quasi indemoniati e spiritati, mentre osserva Sommer col pallone tra i piedi, in attesa di scattare come un felino appena il portiere dell’Inter passerà il pallone. “Il Pallone d’Oro lo darei sicuramente a lui, ma non per i suoi gol, bensì per come ha difeso, per come ha pressato e per come ha lavorato senza palla”, ha detto Luis Enrique dopo la finale di Monaco. Mai come stavolta, le immagini rendono giustizia alle parole.
Già a gennaio Dembelè era considerato il miglior giocatore al mondo “Cercate su Google Dembélé e scoprirete che è attualmente il miglior giocatore del mondo. Non solo molto bravo o in gran forma, ma il migliore. «Stiamo assistendo a un fenomeno», ha riferito Le Parisien questa settimana dopo due gol e una prestazione discreta contro il Brest . Dembélé è «in lizza per il Pallone d’Oro», per non parlare del fatto che «è importante quanto un Kylian Mbappé o un Robert Lewandowski, più impattante di un Erling Haaland senza dubbio».
Ma è anche tatticamente interessante, un risultato di causa ed effetto. Luis Enrique ha trovato un buon ruolo per lui come falso 9 appena davanti a Vitinha, un altro sopravvissuto del Psg che è anche il miglior centrocampista d’Europa in questi giorni. Dembélé può applicare il suo movimento, il dribbling e l’abilità su due piedi nelle aree più strette. Può finalmente essere la stella, avere un attacco modellato attorno a lui.
Quando avrebbe potuto trovare il suo ruolo migliore, Dembélé è rimasto intrappolato nel calcio, trascorrendo i suoi anni di formazione come merce secondaria in squadre di superstar. Si potrebbe costruire un diagramma di flusso complesso del modo in cui il calcio lo ha spostato in quegli anni. Il capitalismo dei talenti tedesco lo ha portato a Dortmund. I soldi di Neymar lo hanno strappato alla Spagna. La stessa volontà di potenza del Qatar lo ha portato a Parigi. L’espansionismo saudita ha rimosso Neymar e lo ha spinto in prima linea in questa squadra”.