L’Nba è il torneo più ricco del mondo perché in finale ci vanno la 21esima e la 22esima squadra
La classifica di Forbes sul valore delle franchigie. Oklahoma e Indiana sono nelle retrovie ma è un sistema che premia la programmazione

OKLAHOMA CITY, OKLAHOMA - JUNE 16: Jalen Williams #8 of the Oklahoma City Thunder drives to the basket against the Indiana Pacers during the fourth quarter in Game Five of the 2025 NBA Finals at Paycom Center on June 16, 2025 in Oklahoma City, Oklahoma. William Purnell/Getty Images/AFP William Purnell / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP
L’Nba è il torneo più ricco del mondo perché in finale ci vanno la 21esima e la 22esima squadra
La difesa asfissiante degli Oklahoma City Thunder e l’attacco degli Indiana Pacers. I talenti Shai Gilgeous-Alexander per i Thunder e Tyrese Haliburton per i Pacers, “uomini franchigia” e decisivi per le sorti delle rispettive squadre. Una serie arrivata a gara7 considerata evento raro che non succedeva dal 2016. E ancora il “winner-takes-all”, dove ogni possesso, ogni canestro e ogni errore ha un peso enorme. Pressione altissima con la possibilità di scrivere la storia o di vivere rimpianti. Tutto in una notte, questa notte, per il titolo Nba. Dal 1951 ad oggi sono stati giocate 19 gara 7 per definire il campione della Nba. Questa domenica, dopo quasi un decennio, la storia aggiungerà un nuovo capitolo.
Ma Oklahoma-Indiana è soprattutto la vittoria dello spirito dell’Nba, dove programmare è fondamentale per essere vincenti. La Nba è in un momento di enorme espansione commerciale e finanziaria. Il nuovo contratto televisivo triplicherà le entrate dalla principale fonte di ricavi della Lega. Per la rivista Forbes, secondo la classifica stilata nel 2024, nessuna franchigia della Nba vale meno di 3 miliardi di dollari. Delle trenta franchigie, quella che vale di più sono i Golden State Warriors (8.8 miliardi di dollari). Chi vale di meno sono i Memphis Grizzlies (3 miliardi di dollari). E allora quando scopri che Oklahoma e Indiana sono rispettivamente al 21esimo (3.65 miliardi) e 22esimo (3,6 miliardi) posto della classifica di Forbes, è la conferma che il sistema di riequilibrio delle Nba (i draft ne sono testimonianza) è illuminante.
I Thunder, sebbene la loro storia a Oklahoma City sia relativamente recente (dal 2008), affondano le loro radici nei gloriosi Seattle SuperSonics, fondati nel 1967. I Sonics hanno conquistato un titolo Nba nel 1979 e hanno raggiunto le Finals anche nel 1978 e nel 1996. Il trasferimento a Oklahoma City e il cambio di nome furono dettati da questioni finanziarie e dalla mancanza di un’arena adeguata a Seattle. Il nome “Thunder” (tuono) è un omaggio alle frequenti tempeste che colpiscono l’Oklahoma, nota come “Tornado Alley”. I Pacers hanno una storia affascinante, iniziata nella American Basketball Association (Aba) nel 1967. Sono stati una delle squadre dominanti della Aba, vincendo ben tre campionati (1970, 1972, 1973), prima di confluire nella Nba nel 1976 con la fusione dei due campionati. Nella Nba, i Pacers hanno raggiunto le Finals una sola volta, nel 2000, guidati dalla leggenda Reggie Miller, perdendo contro i Los Angeles Lakers di Shaq e Kobe.
La finale Nba e il film “Colpo vincente” con Gene Hackman
Il Foglio racconta perché l’Indiana è considerato lo stato del Basket: si poteva poi giocare al chiuso, e dunque in inverno, lasciando liberi i ragazzi di aiutare le famiglie con la semina in primavera e il raccolto in autunno. In più, ovviamente, bastavano un pallone e un canestro appeso al muro o alla fiancata della stalla per fare anche da soli. E pazienza se il fondo era irregolare e si doveva palleggiare poco e tirare molto: era un basket senza limite di tempo per il possesso palla o per il tiro, non c’era il concetto della corsa in palleggio o di altri sviluppi poi divenuti normali. Rivalità di fattoria, di paese, di scuole che poco alla volta cominciavano a radunare studenti, ed ecco già nel 1911 la nascita del torneo statale di liceo, che in assenza di squadre professionistiche dominò per decenni le pagine sportive dei quotidiani, costituendo per tutti gli adolescenti dell’Indiana l’obiettivo ultimo, il più importante. Andare al college poteva essere una conseguenza in più, ma il traguardo era partecipare al torneo statale. “Colpo vincente” (“Hoosiers”) racconta la storia della Milan High School che nel 1954 vinse il campionato statale di basket dell’Indiana. Arrivando in una cittadina sperduta, Gene Hackman, il coach della squadra si immerge totalmente in quella realtà. I Pacers sono arrivati alle Finals come “underdog” e hanno superato ogni aspettativa. Una vittoria in Gara 7 coronerebbe una delle più grandi sorprese nella storia delle Finals Nba.
Perché vinceranno i Thunder? Perché hanno il fattore campo di gara7; perché la difesa soffocante è un loro marchio di fabbrica (Lu Dort, Alex Caruso, Jalen Williams) che può dare il tormento a Tyrese Haliburton e limitare il flow offensivo dei Pacers. Perché Shai Gilgeous-Alexander è il Most Valuable Player della stagione regolare e ha dimostrato di essere un giocatore di riferimento. Hanno un roster giovane ma profondo e versatile, con diversi giocatori in grado di adattarsi a diverse situazioni di gioco e di mantenere l’intensità per tutti i 48 minuti; perché hanno dimostrato capacità di reagie ad una sconfitta.
Perché vincerà Indiana? I Pacers vinceranno se riusciranno a imporre il loro ritmo, a tirare con alte percentuali da tre punti, a far funzionare la loro panchina e se Haliburton giocherà all’altezza delle sue capacità. Sarà una battaglia epica.