Ferrari, segnali di risveglio in Austria. Turrini: “ha un pregio e un difetto”. Resta però l’unico top team a secco di vittorie

L'esperto sviscera il dato tramite il suo blog: "È questo che brucia, è questo il sale sparso su una ferita non semplice da cicatrizzare, soprattutto dopo il concerto di fanfare suonato per tutto l’inverno"

Formula 1, f1, ferrari

pit stop Ferrari's Spanish driver Carlos Sainz makes a pit stop during third practice session, ahead of the Italian Formula One Grand Prix at Autodromo Nazionale Monza circuit, in Monza on August 31, 2024. (Photo by Gabriel BOUYS / AFP)

Lo scorso fine settimana, la Formula 1 ha fatto tappa in Austria per l’undicesimo appuntamento del Mondiale 2025. Un appuntamento che ci ha raccontato di timidi passi in avanti della Ferrari, piazzatasi al terzo (Charles Leclerc) e al quarto posto (Lewis Hamilton) “subito” dietro le imprendibili McLaren di Lando Norris (1°) ed Osca Piastri (2°). A margine dell’evento, il giornalista esperto di motorsport Leo Turrini ha fatto il punto della situazione in casa Maranello tramite le colonne del suo blog ufficiale.

Leo Turrini e la situazione in casa Ferrari

“La Ferrari vista nel week end ha un pregio e ha un difetto”, esordisce Turrini riferendosi alla parentesi a Spielberg. Poi entra nel merito della sua osservazione scrivendo: “Il pregio. Finalmente una modifica introdotta sulla derelitta SF25 sembra aver dato frutti. L’intervento sul fondo della macchina ha permesso a Leclerc (molto buono, al solito) e a Hamilton (più che dignitoso, però 11 Gp e zero podi al netto della Sprint di Shanghai, insomma…) di staccare la Mercedes di Russell. E forse anche Verstappen, se non fosse stato eliminato al via da un eccesso di esuberanza di Antonelli, sarebbe rimasto dietro alle due Rosse. Grazie al risultato di Carletto e del Baronetto, il Cavallino si è riappropriato del secondo posto nella classifica dei costruttori. Il massimo cui può aspirare la Scuderia in questo malinconico 2025, ma anche il minimo sindacale. E adesso vengo al limite, al difetto. C’è semplicemente troppa differenza di prestazione con la McLaren. Norris e Piastri di fatto disputano un altro campionato. Lando si è rilanciato ma Oscar il Gp lo aveva perso sabato”.

Leggi anche: Montezemolo va in McLaren, la separazione con la Ferrari di Marchionne resta una ferita aperta

Insomma, nonostante l’aggiornamento apportato alla vettura il Cavallino Rampante è ancora lontano dalla McLaren capolista. E c’è anche una statistica che non farà certo piacere alla squadra emiliana. “Ormai siamo a metà stagione e i numeri dicono che la azienda presieduta da John Elkann è l’unico top team a non aver vinto nemmeno una gara. McLaren a parte, la Red Bull e la Mercedes ci sono riuscite. E’ questo che brucia, e’ questo il sale sparso su una ferita non semplice da cicatrizzare, soprattutto dopo il concerto di fanfare suonato per tutto l’inverno. Meglio sarebbe sentire i rintocchi della chiesa di Maranello, quei Din don Dan festosi che celebrano successi ormai presenti solo nella memoria di noi tifosi”, sottolinea Turrini.

Il giornalista infine conclude guardando oltre le vicende riguardanti la Rossa:

“Il resto, se permettete, è solo ammirazione per piloti che non hanno in mano una vettura competitiva ma non per questo rinunciano a dare battaglia. Penso all’immortale Alonso e al suo duello con il Rookie brasiliano Bortoleto, lanciato in F1 dal redivivo Mattia Binotto. E penso anche a Lawson, con la ex Minardi risorto dalle ceneri dopo l’umiliante bocciatura da parte della Red Bull. Nel regno della tecnologia iper sofisticata, e’ bello sapere che l’elemento umano conta ancora”.

Correlate