De Bruyne è l’ennesima conferma che il Napoli oggi è il club più ricco e potente d’Italia

È un concetto che al Nord faticano a metabolizzare, come dimostra la prima pagina della Gazzetta su Frattesi. È il risultato di un percorso ventennale

De Laurentiis, De Bruyne

Foto X De Laurentiis

De Bruyne è l’ennesima conferma che il Napoli oggi è il club più ricco e potente d’Italia

Aurelio De Laurentiis e Kevin De Bruyne si stringono la mano: sono seduti su due sedie da regista hollywoodiano, mentre lo sfondo dietro è colorato di un azzurro scarno ma dominante. È una scena surreale, che non avremmo mai pensato di vedere: il Napoli alle prese con la firma di uno dei calciatori più importanti al mondo, celebrato con eleganza comunicativa, senza sfondi da cinepanettoni.

In principio fu una notizia che i tifosi del Napoli sono stati ormai abituati a derubricare – durante le tormentate sere estive di calciomercato – come strampalata, fumosa, in certi casi semplicemente falsa. Eppure stavolta il mercato non era neanche cominciato: la squadra era anzi impegnata alla ricerca di uno scudetto sofferto come non mai. Imperava l’incertezza legata al futuro dei migliori giocatori e, soprattutto, di Antonio Conte.

Ecco spiegato il motivo per cui il 7 maggio la notizia dell’interesse del Napoli per Kevin De Bruyne fece un comprensibile giro dei social, ma si limitò a questo. È stata per i tifosi una successione di emozioni ondivaghe: prima l’incredulità, poi lo stupore, infine la felicità.

Kevin De Bruyne arriva a Napoli come il colpo più grande dell’era De Laurentiis, ça va sans dire. Basta dare un occhio al palmarès: sei Premier League, una Champions League, cinque Coppe di Lega, due Fa Cup, tre Community Shield, una Supercoppa Europea, un Mondiale per Club.

Nonostante l’età – 34 anni da compiere tra qualche settimana – De Bruyne è il primo colpo che certifica una svolta sulla cartina geografica del calcio italiano. Oggi al centro non ci sono le cosiddette strisciate: c’è il Napoli in rampa di lancio di Conte e De Laurentiis.

A differenza di due anni fa, il presidente sembra aver metabolizzato i suoi errori. Non è un passaggio banale per un uomo della sua età, anche se oggi si fa fatica a inquadrarlo come un vecchietto in età ben più che pensionabile. Aurelio De Laurentiis è più in forma e vorace che mai, sui social la sua venerazione a opera dei tifosi è largamente diffusa, gli si riconoscono finalmente grandezza e visione imprenditoriale. Ma anche, e anche questo finalmente, saggezza comunicativa. Il comportamento di De Laurentiis con Conte è stato equilibrato, distante: non si è fatto trascinare dai suoi eccessi. Forse lo ha fatto nel tweet in cui ufficializzò la permanenza dell’allenatore: «Avanti tutta, più forti di prima!». Ma glielo perdoniamo.

De Bruyne è l’ennesimo segnale di De Laurentiis

È stato quello, a dire il vero, il primo atto di insubordinazione. Il Napoli ha trattenuto Conte, per qualche settimana se non mese intrigato dal ritorno alla Juventus. E lo ha fatto perché oggi il Napoli è un club di potere, un club cosiddetto d’élite. Ha vinto due scudetti in tre anni con due allenatori diversi, entrambi tra i migliori degli ultimi anni di calcio italiano.

Napoli è ormai una piazza ambita. Giocatori e allenatori, al contrario di ciò che si pensava durante la balzana stagione post scudetto, fanno a gara per venire qui. Perché a Napoli girano soldi veri, come stiamo vedendo in questi giorni sul mercato, con il direttore sportivo Giovanni Manna che sembra impegnato a farsi scusare l’inopportuna gestione della sessione invernale.

Jonathan David, attaccante che in queste settimane è pronto a liberarsi a parametro zero dal Lille, ha parlato a The Athletic del Napoli come un club ambizioso, interessante, che vorrà di certo ripetersi dopo lo scudetto. L’immagine che hanno del Napoli all’estero, si potrebbe dire, è decisamente superiore a quella che abbiamo in Italia.

Conte e De Bruyne sono un segnale chiaro da parte del Napoli di De Laurentiis. E il fatto che La Gazzetta dello Sport, epicentro culturale delle due squadre milanesi, apra in prima pagina con Frattesi e non con l’arrivo di uno dei calciatori più importanti degli ultimi anni – a livello mondiale, ci scuserà Frattesi che i suoi gol al Bayern e al Barcellona quest’anno li ha pure segnati – ne è la dimostrazione. Si sta rifiutando la realtà?

La realtà, rimanendo ai fatti, è che dopo aver vinto lo scudetto con una squadra in rifondazione, il Napoli ha trattenuto il più vincente allenatore italiano. Lo ha messo al centro del progetto. Gli ha affidato un budget che nessuna competitor in Italia ha a disposizione per rinforzare la squadra. Per finire è inizio giugno e ha preso un giocatore dall’esperienza e dal pedigree unico come De Bruyne.

E la notizia è che non ha dovuto neanche svenarsi: De Bruyne ha preso in considerazione Napoli e il Napoli, accettando di fare questa esperienza come se fosse normale. De Bruyne al Napoli non è normale, però. L’affare è diventato ufficiale il 12 giugno 2025, ma il segreto sta, ancora una volta, nel lungo ventennale viaggio che il Napoli ha intrapreso per arrivare fin qui.

Il Napoli di De Laurentiis è ricco e potente, e per esserne sicuri ha preferito dirlo a tutti. De Bruyne è solo l’inizio.

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