Schiavone: «Roma ci ha detto chiaramente che al Roland Garros vincerà uno tra Sinner e Alcaraz»
Alla Gazzetta: «Per Jannik fondamentale la prima settimana. Musetti esprime un gioco fantastico, e mentalmente ha fatto un salto di qualità. Paolini? Mi stupisco di chi si stupisce...»

MIAMI GARDENS, FLORIDA - MARCH 31: Jannik Sinner of Italy is congratulated by Carlos Alcaraz of Spain after their match during the semifinals of the Miami Open at Hard Rock Stadium on March 31, 2023 in Miami Gardens, Florida. Matthew Stockman/Getty Images/AFP (Photo by MATTHEW STOCKMAN / GETTY IMAGES NORTH AMERICA / Getty Images via AFP)
Otto titolo in carriera, un best ranking di numero 4 al mondo, quel trionfo al Roland Garros 2010 che resterà sempre impresso nella mente (e nel cuore) degli appassionati italiani. Francesca Schiavone è sicuramente una delle maggiori esponenti del tennis azzurro. La 45enne milanese, oggi opinionista e commentatrice televisiva, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. Ve ne proponiamo un estratto in cui si è soffermata su temi di recente attualità.
Le parole di Francesca Schiavone
L’intervista comincia con un commento sulla finale persa da Sinner a Roma. «Cosa ha imparato? Che Alcaraz è molto forte, ma le differenze sono minime anche sulla terra e Jannik può arrivare a colmarle già a Parigi».
Secondo Schiavone, il giovane azzurro può farlo «sfruttando la prima settimana del torneo per far coincidere il lavoro in allenamento con le sensazioni della gara». «I primi match gli devono servire per ritrovare l’equilibrio complessivo e la condizione atletica ideale, poi potrà pensare allo spagnolo», ha aggiunto.
La sua analisi continua così: «Carlos farà sempre soffrire Jannik perché non gli dà ritmo. Ma al tempo stesso, pur a un livello altissimo, diventa più battibile. Per questo Jannik deve pensare prima a ritrovare tutti i suoi automatismi dopo tre mesi di stop e a quel punto avrà le armi per sfidarlo alla pari: percentuale di prime, accelerazioni da fondo, risposta al servizio».
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Francesca ritiene che al Roland Garros non si può pensare un vincitore al di là dei nomi di Jannik e Carlos: «Roma ce lo ha detto chiaramente».
Su Musetti e Paolini: «Lorenzo esprime un gioco fantastico, è molto maturato, sta finalmente conciliando il talento con l’etica del lavoro e mentalmente ha fatto un salto di qualità. Però le ultime due sfide con Alcaraz hanno dato indicazioni chiare. Jasmine è una ragazza intelligente e con un gioco brillante. Mi stupisco di chi si stupisce dei suoi risultati: non si arriva per caso a essere 4 del mondo. Vincere a Roma le avrà sicuramente permesso di capire come vincere le partite più importanti, l’unico dettaglio mancato l’anno scorso».
Infine, il passaggio sull’emozionante cerimonia dedicata a Nadal alla vigilia della kermesse parigina: «Commovente. È vero che il tennis è sempre sopravvissuto alle sue leggende, ma se oggi abbiamo due campioni ammirati come Sinner e Alcaraz lo dobbiamo anche all’esempio di uomini come Rafa».