L’ira di Inzaghi dopo la Lazio, ancora parla del mani di Olivera in Inter-Napoli dell’andata (Libero)

I dirigenti dell'Inter hanno dovuto placare la sua ira. Il tecnico continua a citare tutte le decisioni arbitrali che ritiene abbiano danneggiato l'Inter

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Db Milano 22/04/2024 - campionato di calcio serie A / Milan-Inter / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Simone Inzaghi-Giuseppe Marotta

Pasquale Garro su Libero scrive di lungo confronto tra Inzaghi e la dirigenza dell’Inter alla fine della partita con la Lazio: hanno scelto una politica comune per “protestare” contro i presunti torti arbitrali subiti.

Disappunto di Inzaghi legato alle decisioni arbitrali controverse degli ultimi mesi

Su Libero si legge:

Così la serata del possibile sorpasso si è trasformata nella notte dei rimpianti, quelli che comprendono anche gli episodi arbitrali di una stagione che non è stata fortunata neanche sotto questo punto di vista.

Con i calciatori non c’è stato alcun confronto, almeno non nell’immediato post-partita, ci sarà tempo per affrontare il tema a mente fredda. Tra dirigenza e allenatore c’è invece stato un lungo confronto, Simone Inzaghi è rientrato furente negli spogliatoi e hanno dovuto placare la sua ira. Il disappunto del tecnico non era legato in particolare all’episodio di Bisseck quanto all’andamento degli ultimi mesi, con decisioni arbitrali che, secondo l’Inter, non sempre hanno seguito il filo conduttore della coerenza. Il Var, per esempio, non ha richiamato l’arbitro per il fallo da rigore di N’Dicka su Bisseck (Inter-Roma) e tanto per tornare ai falli di mano, non sono stati puniti né quello di Baschirotto (Lecce-Inter) né quello di Olivera (Inter-Napoli), che toglie il pallone dalla disponibilità di Lautaro.

In quell’ora nella pancia di San Siro, dirigenza e allenatore hanno scelto una linea comune di protesta e non è escluso che nelle prossime ore il presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, faccia sentire la propria voce.

Le espulsioni degli allenatori danno la misura della tensione tra Napoli e Inter (Athletic)

“Nulla è cambiato, eppure è successo di tutto” commenta The Athletic dopo la penultima giornata di campionato nella sfida a distanza tra Napoli e Inter. Entrambe le squadre hanno ottenuto un pareggio, di conseguenza il campionato si deciderà all’ultima giornata, prevista per venerdì 23 maggio.

James Horncaste scrive:

Nove mesi condensati in 90 minuti. Il Napoli ha iniziato la partita con un punto di vantaggio sull’Inter, ed è così che l’ha conclusa. La tensione era così alta che Antonio Conte e il suo omologo Simone Inzaghi non saranno in panchina per l’ultima partita, quando il titolo sarà ancora in ballo. Che entrambi abbiano perso la testa è del tutto comprensibile. Ci si aspettava che il Napoli chiudesse la corsa allo scudetto, ma hanno concluso il primo tempo sullo 0-0 e la palla non riusciva ad entrare in porta. I centimetri hanno separato il Napoli da più di un gol.

Tra Napoli e Inter ieri nulla è cambiato, ma è accaduto di tutto

Mentre le frustrazioni degli azzurri crescevano, l’Inter guadagnava la fiducia di poter mantenere la corsa al titolo, che molti davano per persa. Dopo il pareggio contro il Genoa 2-2, Conte ha cercato di trovare la nota dolce al sapore amaro di essere passato per due volte in vantaggio e non riuscire a vincere. Questo fine settimana si era tramutato in un napoletano che andava in pasticceria a ritirare la torta e tutto ciò che mancava era la ciliegina. Eppure, alle 21.47 di ieri sera, era l’Inter a leccarsi i baffi, con il vantaggio sulla Lazio firmato da Bisseck. Ma a scaldare i cuori dei laziali è stato Pedro, un giocatore allenato da Conte e con cui ha vinto la Premier col Chelsea otto anni fa; in 40 minuti ha vinto come “man of the match” della sua partita e anche di quella a Parma.

Il Napoli aveva giocato la maggior parte della partita con il timore di rinunciare al vantaggio nella corsa al titolo. Ma i colpi di scena non erano finiti. David Neres aveva ottenuto un rigore. Ma un fallo di Giovanni Simeone ha portato l’arbitro a rivedere tutto al monitor e a segnalare una punizione contro gli azzurri. Per la seconda volta in tre anni, la corsa allo scudetto si deciderà all’ultima giornata. In merito all’ipotesi su quale sia il campionato migliore del mondo, la Serie A ha avuto quattro squadre vincitrici diverse in cinque anni, con due stagioni decise all’ultimo. Da questo punto di vista, non c’è partita.  

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