La grande vittoria culturale di De Laurentiis, ha imposto la legge d’impresa al mondo del pallone

Max Gallo sul Corsport: solo Berlusconi ha avuto un impatto più dirompente di lui sul nostro football. Ma Berlusconi si impose con la forza dei soldi, Adl no

De Laurentiis

President of SSC Napoli Football Club and CEO of Filmauro Movie Productions Aurelio De Laurentiis arrives for the celebrations of Saint Januarius (San Geannaro) on September 19, 2014 at the Cathedral of Naples. Saint Januarius, the Saint patron of Naples, is famous for the reputed miracle of the annual liquefaction of his blood on his feastday on September 19, on December 16 and on the Saturday before the first Sunday of May. AFP PHOTO/CARLO HERMANN (Photo by CARLO HERMANN / AFP)

La grande vittoria culturale di De Laurentiis, ha imposto la legge d’impresa al mondo del pallone (Corsport)

Sul Corriere dello Sport Massimiliano Gallo scrive un lungo ritratto di Aurelio De Laurentiis. Ne pubblichiamo uno stralcio:

Non ci sembra eccessivo affermare che in Italia soltanto Silvio Berlusconi ha avuto un impatto più dirompente di lui sul nostro football. Con una differenza sostanziale: il Cavaliere condusse la sua rivoluzione a suon di soldi, ne aveva più di tutti e sbaragliò la concorrenza con la ricchezza (oltre che con la competenza e la sapienza manageriale). Ma Berlusconi utilizzò il calcio anche per altri fini. Aveva un impero e con quello finanziò il giocattolo Milan.

De Laurentiis ha stravolto il sistema calcio italiano

De Laurentiis ha stravolto il sistema calcio italiano riuscendo laddove tutti avevano fallito: applicare i principi imprenditoriali al pallone. L’obiettivo principale era far girare l’azienda, farla chiudere in attivo. Prima l’equilibrio di bilancio. Poi, se avanza qualcosa, un colpo a effetto. Ma sempre con parsimonia. Oculatezza. Intelligenza, oseremmo dire. I libri contabili prima delle vittorie sul campo. Ha imposto la sua visione non solo agli altri presidenti. Ma al sistema calcio tutto. Per anni, i tifosi si sono accapigliati rivendicando il loro ruolo di sognatori, rifiutandosi sdegnosamente di mettersi a fare i conti della serva tra ammortamenti, plusvalenze e commissioni. “Siamo tifosi o commercialisti?” protestavano. Ora sono diventati tutti tifosi commercialisti. Esultano per un acquisto prospettico o per una cessione particolarmente generosa. È la grande vittoria culturale di Aurelio De Laurentiis. Ha portato tutti a parlare la sua lingua. La lingua dell’economia d’impresa. Della gestione aziendale. «Perché è facile dire “pappo’ cacc’e sorde” quando i soldi non sono i tuoi» disse in una storica performance che ancora si trova su Youtube.

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