Kvaratskhelia bravo anche a difendere, ottimo il suo gioco senza palla (L’Equipe)

Scrive l'Equipe: "Per capire il gioco senza palla di Kvaratskhelia, bisogna fermarsi su tre fasi di gioco"

Kvaratskhelia

Paris Saint-Germain's Georgian forward #07 Khvicha Kvaratskhelia reacts during the UEFA Champions League Quarter final first leg football match between Paris Saint-Germain (FRA) and Aston Villa (ENG) at the Parc des Princes stadium in Paris on April 9, 2025. FRANCK FIFE / AFP

Khivcha Kvaratskhelia da quando ha lasciato il Napoli per il Psg è diventato subito protagonista anche con la maglia del club francese. Ne tesse le lodi l’edizione odierna de L’Equipe, in attesa di vederlo all’opera sabato nella finale di Champions League contro l’Inter. A seguire un breve estratto apparso sul noto quotidiano francese.

Kvaratskhelia-Psg, è scoccata la scintilla: osannato anche in Francia

“Ci sono già state immagini importanti nella breve storia di Khvitcha Kvaratskhelia al Paris Saint-Germain. Gesti tecnici, controlli, finte, giochi con la suola. I seguaci del calcio europeo conoscevano la forza offensiva del georgiano (24 anni) prima della sua firma in Francia a gennaio, meno la sua facoltà di difendere. In poche settimane, l’ex napoletano ha risposto alle aspettative di Luis Enrique. «La sua qualità tecnica, la conoscevamo già», ha spiegato il suo allenatore a fine marzo. «Ciò che mi ha impressionato è la sua capacità di adattamento al lavoro difensivo. È il primo a premere». Durante il doppio confronto contro l’Arsenal, in semifinale della Champions League (1-0, 2-1), l’ala ha giocato 25 duelli difensivi, molti di più rispetto gli altri attaccanti nelle quattro squadre ancora in lizza (Désiré Doué ne ha totalizzati 17, Mehdi Taremi 10, Bukayo Saka e Gabriel Martinelli 9…)”.

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“Per capire il gioco senza palla di Kvaratskhelia, bisogna fermarsi su tre fasi di gioco. In primo luogo, l’ala difende al massimo avanzando, effettuando uno dei primi pressing della sua squadra per mettere l’avversario sotto pressione e cercare di generare un errore. Con un blocco più basso, detto “mediano”, il georgiano è poi un giocatore in grado di seguire gli sbocchi del suo avversario diretto. In questo caso, viene ad aiutare il suo terzino per avere una densità difensiva coerente. Infine, il parigino è un elemento fondamentale quando la sua squadra perde la palla. È sempre molto reattivo per impedire la progressione avversaria e cercare di recuperare la palla in cinque secondi, come sperato dal suo allenatore. Un valzer in tre tempi che hanno reso “Kvara” un’ulteriore risorsa da gennaio. Come se, nei primi mesi della stagione, l’ex napoletano fosse il pezzo mancante del puzzle”.

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