Il Tottenham di Postecoglou vince l’Europa League col 27% di possesso: come si cambia per non morire

La conversione del tecnico greco-australiano ricalca quella di Italiano in finale di Coppa Italia. Quando c'è da portare la ciccia a casa, il gioco può attendere

Postecoglou partite truccate

Tottenham Hotspur's Greek-Australian Head Coach Ange Postecoglou (R) claps as UEFA president Aleksander Ceferin (C) presents the winner medal to Tottenham Hotspur's Italian goalkeeper #01 Guglielmo Vicario after the UEFA Europa League final football match between Tottenham Hotspur and Manchester United at San Mames stadium in Bilbao on May 21, 2025. (Photo by Thomas COEX / AFP)

Il Tottenham di Postecoglou vince l’Europa League col 27% di possesso: come si cambia per non morire

Postecoglou come Vincenzo Italiano: dopo tante mazzate pigliate, ha imparato la lezione. E così come il tecnico del Bologna in finale di Coppa Italia col Milan ha inserito un difensore per coprirsi di già e non perdere l’ennesima finale con la difesa alta cinquanta metri, registriamo anche la conversione di Postecoglou l’allenatore greco-australiano che gioca con la linea di difesa sul cerchio di centrocampo.

Perché in finale di Europa League contro il Manchester United, il Tottenham ha vinto rinnegando le idee del suo allenatore, almeno per tutto il secondo tempo. E bene hanno fatto. Perché è così che si vince. E nello sport l’obiettivo è la vittoria. Il resto è estetica estetizzante, nullismo. Il Tottenham ha chiuso difendendo a cinque (secondo alcuni addirittura a sei) e col possesso palla fermo al 27%. Anatema! Per di più gli Spurs hanno segnato su autogol. L’anticalcio, direbbero i puristi, quelli che stanno in casa con i guanti. Possibilmente bianchi.

Noi risultatisti possiamo solo gioire e dare il nostro caloroso benvenuto ad Ange Postecoglou che ci sta anche molto simpatico. Una persona perbene che è stata maltrattata oltre misura dalla stampa inglese, anche se va detto che le mazzate se l’è anche meritate. Ma è arrivata la serata del riscatto. E salutiamo anche Vicario il portiere italiano protagonista dell’annata degli Spurs e della finale con due grandi parate. Ha vinto anche lui. Da protagonista.

Tottenham, Postecoglou: «Non sono un pagliaccio e non lo sarò mai» (martedì)

Le parole di Ange Postecoglou alla vigilia della finale di Europa League che poi il Tottenham ha vinto 1-0 sul Manchester United.

Come noto, il Tottenham quest’anno ha condotto una Premier League estremamente deludente e al momento – quando manca una sola giornata alla fine del campionato – versa in 17esima posizione. Lo spettro della retrocessione è stato sventato (almeno questo!), ma il futuro di Postecoglou è ancora tutto da definire.

Quando gli è stato chiesto se fosse consapevole di star camminando su “una linea sottile tra infamia e storia”, il 59enne greco ha risposto così: «Dipende dal tuo punto di vista, ma ti dico una cosa: a prescindere da domani, non sono un pagliaccio e non lo sarò mai».

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L’ex Ct dell’Australia si è poi rivolto direttamente al giornalista che aveva usato il termine ‘pagliaccio’ in un articolo: «Mi ha davvero deluso vedere usare una terminologia del genere per descrivere una persona che per 26 anni, senza alcun favore da parte di nessuno, si è fatta strada fino a guidare una squadra in una finale europea. Se insinui che in qualche modo il nostro fallimento significhi che sono un pagliaccio, non so come rispondere a questa domanda».

«Io ho lavorato, cercando con tutte le mie forze di portare il club in una posizione in cui possa competere per i trofei e, allo stesso tempo, ringiovanire la squadra e cambiare lo stile di gioco: è stato un incarico con molte sfide lungo il percorso», ha proseguito.

Infine, Postecoglou ha concluso sottolineando: «Con una partita così importante domani, c’è l’opportunità di portare a termine almeno il compito principale che mi è stato assegnato, ovvero portare trofei al club».

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