Mancheranno anche Vingegaard e Evenepoel. “Ma almeno vedremo una gara emozionante e combattuto. Il dominio è noioso”

Che bello il Giro d’Italia 2025 senza la più grande star del ciclismo mondiale. Non è una provocazione quella Guardian. E’ un’analisi spartana dello stato di cose. La corsa italiana non avrà tutte le stelle del Tour de France, “ma probabilmente compenserà con una corsa dinamica e imprevedibile quando prenderà il via a Tirana venerdì”.
Mancherà Pogacar, ma anche Jonas Vingegaard e Remco Evenepoel, i tre migliori corridori del Tour de France dello scorso anno. Ma ci sarà gente di livello, da Roglic a Hindley, l’ecuadoriano Carapaz e un in ripresa Bernal.
“Eppure, il fatto che gran parte delle chiacchiere pre-gara siano state incentrate sull’assenza dello sloveno non fa che sottolineare il suo dominio inarrestabile”. Ormai va così: persino il campione del Giro 2023, Roglic, alla domanda sul suo programma per il 2025, ha risposto: “Sceglierò le corse in cui Tadej non sarà presente”. Lo evitano come la peste.
La tesi del Guardian è che “il dominio assoluto, in qualsiasi sport, può diventare scontato”. E che insomma, senza Pogacar “aumenterà l’ambizione di molti nel gruppo. In questo senso, il Giro potrebbe rappresentare una boccata d’aria fresca”.