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Il Bayern Monaco vince la Bundesliga, ma tutta l’attenzione è su Kane: ha vinto il suo primo trofeo a 31 anni

Finalmente l’attaccante inglese ce l’ha fatta, alzerà il suo primo titolo di squadra. Il Guardian: In questa stagione i suoi 24 gol hanno contribuito a riportare il Bayern in alto.

Il Bayern Monaco vince la Bundesliga, ma tutta l’attenzione è su Kane: ha vinto il suo primo trofeo a 31 anni
Monaco di Baviera (Germania) 26/11/2024 - Champions League / Bayern Monaco-Paris Saint Germain / foto Imago/Image Sport nella foto: Harry Kane ONLY ITALY

Il Bayern Monaco vince la Bundesliga per la 34esima volta. Ma a fare ancora più notizia è il primo trofeo vinto da Harry Kane. Sembrerà strano, ma l’attaccante 31enne ex Tottenham non era mai riuscito in questa impresa, nonostante sia definito tra i centravanti più forti del mondo. “Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per Harry Kane”.

Il Bayern Monaco vince la Bundesliga, Kane ha vinto il suo primo trofeo

Il Guardian celebra il calciatore inglese:

Un primo trofeo importante per Harry Kane come giocatore e per Vincent Kompany come manager, anche se l’attaccante inglese non era in campo oggi. La scorsa stagione, la prima di Kane in Germania, l’ex attaccante del Tottenham ha segnato 36 gol in campionato per rivendicare la scarpa d’oro europea, ma ha perso il titolo a causa della notevole imbattibilità del Leverkusen di Xabi Alonso. In questa stagione i suoi 24 gol finora hanno contribuito a riportare il Bayern in alto sotto la guida Kompany. Kane è sulla buona strada per diventare il primo giocatore a vincere il titolo di capocannoniere in entrambe le sue prime due stagioni in Bundesliga.

L’attaccante: «Pressione con l’Inghilterra? La mia è più responsabilità, il miglior Harry deve ancora venire» (France Football)

Un attaccante dovrebbe essere ossessionato dal gol?

«Sì, ti aiuta per migliorare il tuo gioco, i movimenti. E poi bisogna osservare non solo verso la porta, ma anche i tuoi compagni e gli avversari per pensare a quale sia la mossa migliore. Non devi mai essere egoista in campo, se un tuo compagno è posizionato meglio, è giusto dargli palla. Oggi un centravanti deve saper fare più cose, muoversi di più e partecipare maggiormente al gioco. E mi si addice bene, perché mi piace aiutare la squadra. Pochettino mi ha dato la possibilità di fare un gran lavoro su questo aspetto. A volte alcune persone pensano che un attaccante che non tocca molti palloni, non faccia nulla. Al contrario, devi essere iper collegato alla partita per guardare ogni difetto degli avversari e cercare di approfittarne».

Parliamo dell’aspetto mentale, in nazionale hai la pressione del marcatore ma anche quella del capitano. È pesante?

«No, non la prendo in quel modo. Parlerei più di responsabilità che di pressione. E mi piace, mi piace che ci si aspetti il meglio da me per aiutare l’Inghilterra. Rooney nel 2015 mi accolse e mi spiegò un sacco di cose su cosa significasse rappresentare l’Inghilterra, cosa sarebbe cambiato nella mia vita per sempre».

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