Conte mal sopporta (eufemismo) le critiche al suo Napoli più concreto che bello (Repubblica)
Conte è convinto di aver spinto il motore del Napoli oltre i limiti e di aver fatto un miracolo. Sarebbe lo scudetto della resilienza, non della bellezza

Ni Napoli 25/01/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Juventus / foto Nicola Ianuale/Image Sport nella foto: Antonio Conte
Conte mal sopporta (eufemismo) le critiche al suo Napoli più concreto che bello (Repubblica)
La piaga contemporanea di quelli che hanno scambiato il calcio per la ginnastica ritmica. Sono tempi duri, durissimi. Come dissero al professor Bellavista chiuso nell’ascensore con Cazzaniga.
Repubblica, con Marco Azzi, scrive:
Conte ha maturato la certezza di aver spinto il motore del Napoli al di là dei suoi limiti, arrivando a un passo dallo scudetto con un organico che da scudetto non è, specie dalla cintola in su. Pure a Parma gli azzurri hanno pagato dazio alla loro sterilità offensiva e il match ball l’avrebbero fallito, senza lo spreco a San Siro dell’Inter. La capolista non molla, ma pericolosamente barcolla, tant’è che non può essere considerata una formalità nemmeno la partita di venerdì con il Cagliari in un Maradona strapieno (ieri 350mila persone si sono messe in coda virtuale sperando in un biglietto).
Conte e la resilienza
Per questo il tecnico leccese è convinto di aver quasi fatto un miracolo e mal sopporta (eufemismo) le critiche che accompagnano la sua squadra: accusata di essere più cinica e pragmatica che bella. Persino nello stadio di casa s’è sentito talvolta qualche mugugno dei tifosi, figlio soprattutto delle sofferenze che hanno accompagnato quasi tutte le vittorie.
Dalla grande bellezza di Sarri e Spalletti alla resilienza del quarto tricolore, che però è stata spesso una strada obbligata e di rado una scelta. L’ex ct sa di avere dato il massimo e gli brucia che una parte dell’ambiente non l’abbia capito. Di qui il senso di una missione compiuta, a cui potrà porre riparo solo De Laurentiis con un gran rilancio sul mercato. Altrimenti converrà separarsi a entrambi: meglio se da vincitori.