Conte e De Laurentiis, l’abbraccio della festa è stato gelido, povero, di circostanza (Repubblica)
Crosetti: si sono sopportati e hanno pure vinto. I due antipatici, egocentrici e autoriferiti si sono morsicati la lingua e si sono presi lo scudetto

Mg Napoli 23/05/2025 - campionato di calcio serie A / Napoli-Cagliari / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Aurelio De Laurentiis-Antonio Conte
Conte e De Laurentiis, l’abbraccio della festa è stato gelido, povero, di circostanza (Repubblica)
Su Repubblica Maurizio Crosetti scrive del rapporto tra complesso ma efficace tra Conte e De Laurentiis. La strana coppia.
Ecco cosa scrive:
L’amore degli Impossibili è una storia forse breve ma intensa, non come quei due coniugi che arrivarono a cinquant’anni di matrimonio senza parlarsi mai, evitando così di litigare. Invece, Antonio & Aurelio si sono parlati eccome, direttamente e per interposte interviste, e alla fine è accaduto l’imprevedibile: quei due non solo si sono sopportati, ma hanno pure vinto. E pazienza se l’ultimo abbraccio nella notte della festa è stato povero, gelido, quasi di circostanza, messaggero di tutto l’imbarazzo che regna tra i due.
La strana coppia non è un film prodotto da De Laurentiis (due nomination agli Oscar nel 1969), ma da lui interpretato insieme al mattatore Conte. Invece degli indimenticabili Lemmon e Matthau, allenatore e presidente hanno smentito la più facile delle previsioni: i due antipatici, egocentrici e autoriferiti, incapaci di sopportare un’ombra altrui più lunga della propria, invece di mandarsi a quel paese si sono morsicati la lingua e si sono presi lo scudetto.
A dispetto delle apparenze, Antonio & Aurelio sono due secchioni. Parlano, a volte recitano e provocano, ma sgobbano e portano a casa il pane.
Ugolini: «Tra Conte e De Laurentiis il rapporto non è più quello di agosto»
Dopo la vittoria dello scudetto del Napoli resta ora l’interrogativo del futuro di Antonio Conte. A Sky ne ha parlato Massimo Ugolini
«Le famiglie di Antonio Conte si conoscono e si frequentano, da questo punto di vista non c’è nessun tipo di problema. C’è un rapporto diverso da quello che c’era stato con precedenti allenatori. Forse anche per questo De Laurentiis, quando avrebbe potuto spingere e mettere in difficoltà Conte dopo alcune dichiarazioni che non erano state recepite bene dalla piazza, non lo ha fatto. C’è un buon rapporto, poi però ci sono i programmi che sono dettati dal bilancio, dalla programmazione societaria improntatosi in un certo modo e dunque bisognerà capire se questi programmi combaceranno con le ambizioni legittime di Conte di avere una squadra più forte.
È ovvio che la Champions implicherà una rosa più profonda e più ricca dal punto di vista della qualità, bisognerà capire anche quanto il presidente è intenzionato ad investire, fermo restando che c’è anche un discorso di programmazione societaria, che non è di secondaria importanza, che abbraccia il discorso relativo al nuovo centro sportivo, al settore giovanile da sviluppare. Conte si è messo a disposizione offrendo anche il lato manageriale della sua esperienza ed è una sfida che lo stimola molto. Bisognerà capire però quanto spazio è intenzionato a concedergli De Laurentiis. È ovvio che gennaio è stato un momento di grande criticità e Antonio Conte non ha fatto nulla rispetto ad agosto quando si misero davanti a De Laurentiis facendogli capire che bisognava fare degli investimenti indipendentemente dalle cessioni. A gennaio invece non ha fatto nulla perché la partenza di Kvara lo ha infastidito notevolmente. I rapporti sono cordiali, ma non più quelli di un tempo, bisognerà capire se c’è margine per ricucire»