La storica rivalità in campo questa sera. L’Equipe: “I Colchoneros si definiscono “sufridores”, coloro che soffrono”. Il “bouquet di Margarita” e la fontana di Cibele

Questa sera si gioca quello che in molti hanno chiamato il “derby d’Europa”. Real Madrid e Atletico Madrid si sfidano negli ottavi di Champions League. L’Equipe è andata in fondo alla rivalità che da secoli divide Madrid in due. La prima e più sorprendente chicca è che “il Real era la squadra del popolo, mentre l’Atlético, fuso con l’Aeronautica Militare Spagnola (1939), era quella dell’élite madrilena“.
Oggi è vero il contrario, “poiché le Merengues hanno vinto diversi titoli. Soprattutto le cinque Coppe dei Campioni consecutive (dal 1956 al 1960), hanno reso il Real più amato e tifato del Paese“.
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La rivalità tra Real e Atletico Madrid
È emblematico che i tifosi dell’Atletico si autoproclamino “sufridores”, coloro che soffrono, “hanno sempre nutrito un complesso di inferiorità nei confronti del nemico, che disprezza il vicino e considera il Barça il suo più grande rivale“.
Il nord, l’ovest e il centro della città sono territori prevalentemente dominati dai tifosi delle Merengues, mentre il sud e l’est sono territori dei Colchoneros.
Un luogo di culto per quest’ultimi era lo stadio Vicente Calderón, demolito nel 2019. “Inizialmente stadio del Manzanares (nome del fiume che scorreva alle sue spalle), prese il nome del suo storico presidente (1964-1980, poi 1982-1987). Dal 1966 al 2017, lo stadio è stato teatro dei più grandi successi dell’Atlético, tra cui l’unica doppietta Coppa-Liga (1996)”. Ora, “al posto del vecchio cerchio centrale resta solo una targa commemorativa, dove sono sepolti una maglia, un sedile e un filo d’erba“.
Il “bouquet di Margarita” e la fontana di Cibele
Un’altra romantica storia è quella del “bouquet di Margarita”. “Il 28 gennaio 1996, Margarita portò quattro garofani al Vicente Calderon, per i quattro gol segnati dall’Atletico, e li lanciò contro la bandierina del calcio d’angolo per il suo idolo, Milinko Pantic. Risultato: 4-1 contro il Bilbao. Da allora, per augurare fortuna alla sua squadra, a ogni partita casalinga la tifosa 81enne deposita un mazzo di garofani rossi e margherite bianche sulla bandierina del calcio d’angolo. Durante il Covid (a porte chiuse), i capitani dell’Atletico hanno continuato la tradizione“.
Nel quartiere Carabanche, nella parte sud-occidentale della città, noto per essere condiviso dai tifosi di entrambe le squadre, si incrociano due strade che portano i nomi di Real Madrid e Atlético. Stranamente, la strada del Real Madrid ospita la maggior parte dei tifosi dei Colchoneros e viceversa.
Anche quelli del Real Madrid hanno i loro luoghi di culto. I titoli del Real Madrid si celebrano ai piedi di un fontana, la fontana di Cibele. Lì la tradizione, ormai perduta, “impone di fare il bagno nella sua fontana. Fino al 1991, anche i tifosi dell’Atlético festeggiavano lì i loro trofei. Ma dopo che il Real Madrid ha vinto cinque titoli consecutivi della Liga (dal 1986 al 1990), credono che le acque di Cibeles siano state inquinate dai numerosi festeggiamenti delle Merengues“.