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Sequestrato l’arsenale della Curva nord interista: pistole, kalashnikov, bombe a mano e molti proiettili

Un deposito di armi a cui gli investigatori sono arrivati seguendo la traccia di una proprietà immobiliare di Beretta che però era nella disponibilità di un ultras a lui vicino

Sequestrato l’arsenale della Curva nord interista: pistole, kalashnikov, bombe a mano e molti proiettili
Db 25/09/2018 - campionato di calcio serie A / Inter-Fiorentina / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Inter curva Nord ultras

Secondo quanto riporta Ansa, la polizia di Cambiago, in provincia di Milano, ha sequestrato un vero è proprio arsenale. Si trovava nel capannone frequentato da un ultrà vicino al capo ultrà interista Beretta. L’Ansa spiega che si tratta dell’arsenale della Curva nord dell’Inter:

Un deposito di armi, che si reputa possa essere l’arsenale della Curva nord interista, è stato scoperto dalla Polizia a Cambiago, nel Milanese. In un capannone, indagando su un ultras che sarebbe legato ad Andrea Beretta, l’ultrà nerazzurro in carcere per l’omicidio di Antonio Bellocco, altro capo della Curva, sono stati sequestrati pistole, kalashnikov, bombe a mano e molti proiettili. All’arsenale gli investigatori milanesi sono giunti la scorsa notte, seguendo la traccia di una proprietà immobiliare di Beretta che però era nella disponibilità di una altra persona, un ultras a lui vicino“.

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L’ex capo ultrà della Curva nord dell’Inter Beretta si è pentito (Giornale)

L’ultrà dell’Inter Beretta si è pentito, collaborerà con la Procura di Milano, lo scrive il Giornale con Felice Manti. L’ex capo della Curva Nord dell’Inter è stato infatti trasferito in un carcere del centro Italia. Da lì darà importanti informazioni sugli affari gestiti della curve con il placet della ‘ndrangheta. Scrive il Giornale:

Si è pentito e collabora con la Procura Andrea Beretta, l’ultrà interista che ha ammazzato il rampollo di ’ndrangheta Antonio Bellocco a Milano. «Sta in un carcere in centro Italia famoso per essere quello dove spediscono i collaboratori di giustizia», ci dice una fonte penitenziaria.

Irritazione della Procura che avrebbe voluto ritardare il più possibile la notizia del pentimento di Beretta, trasferito a fine settembre, per motivi di sicurezza, da Opera a San Vittore in isolamento. Lontano da occhi e orecchie indiscrete. In realtà una decina di giorni fa sarebbe stato spostato in un altro penitenziario molto lontano da Milano ma anche dalla Calabria, dove la cosca della sua vittima gliel’ha giurata e lo vuole morto.

Trema la ’ndrangheta, tremano i personaggi che gravitano intorno allo stadio San Siro: si sta per scoperchiare il verminaio dietro la gestione dei business milionari delle curve, ma non solo. Ci sono gli affari collegati al tifo e benedetti dalla ’ndrangheta, dalla droga ai parcheggi, dal merchandising al bagarinaggio, dalla security nei locali ai festini hard.

 

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