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Lukaku ha finito i doppi allenamenti: è in fase di scarico, presto al top della forma (Repubblica)

Il Napoli ha appena il sesto miglior attacco della Serie A ma è riduttivo ricondurre questa anomalia solo alle difficoltà di Romelu Lukaku

Lukaku ha finito i doppi allenamenti: è in fase di scarico, presto al top della forma (Repubblica)
As Napoli 03/11/2024 - campionato di calcio serie A / Napoli-Atalanta / foto Antonello Sammarco/Image Sport nella foto: Romelu Lukaku-Isak Hien

Lukaku ha finito i doppi allenamenti, è in fase di scarico, presto al top della forma (Repubblica)

Repubblica Napoli con Marco Azzi racconta il lavoro svolto da Romelu Lukaku per recuperare la condizione fisica, il tempo perduto quest’estate. Il centravanti belga è stato fermo tutta l’estate, è arrivato a Napoli solo alla fine di agosto. E per uno come lui, un peso massimo del calcio, ritrovare la condizione fisica non è proprio una passeggiata di salute.

Ecco cosa scrive Repubblica Napoli:

Il Napoli si è arrampicato lassù pur avendo appena il sesto attacco più prolifico del torneo.

È un’anomalia ed è riduttivo ricondurla solo alle difficoltà di Romelu Lukaku, che è stato costretto a fare in corsa la preparazione fisica per mettersi al passo, dopo aver saltato i ritiri estivi. Il bomber belga ha appena concluso il suo ciclo di doppi allenamenti e sta iniziando la fase di scarico, che presto dovrebbe riportarlo al top della forma. A questo è servita la doppia rinuncia di Big Rom alle convocazioni della sua Nazionale, proprio per concentrarsi sulla cura Conte. Ma intorno a lui dovrà crescere tutta la squadra, perché in 11 bisogna pure attaccare e non solo difendersi. 

Lukaku nell’analisi tattica di Alfonso Fasano per il Napolista

In alcuni segmenti della gara, la squadra di Conte è anche riuscita a superare la prima pressione, a rimettere il pallone dentro il campo dopo essere passata dalle fasce. A quel punto, però, la differenza l’ha fatto un’altra sfida diretta perduta da un giocatore azzurro: naturalmente stiamo parlando di Lukaku, sistematicamente sconfitto nel duello corpo a corpo – infinito, debilitante – con Hien. Anche in questo senso ci sono delle cifre abbastanza significative: secondo i dati raccolti da Whoscored e della Lega Serie A, il difensore centrale svedese dell’Atalanta ha messo insieme 5 tackle riusciti, 3 palloni spazzati, 4 recuperati, 2 passaggi intercettati senza contatto fisico e 2 tiri respinti.

Insomma, si può dire: il marcatore diretto di Lukaku ha divorato Lukaku. Lo ha annullato, gli ha tolto aria e spazio. Ma in realtà questo duello nettamente perso va anche in qualche modo addebitato al centravanti belga. Che, per condizione fisica e/o per richiesta del suo allenatore, ha offerto una prestazione monotona e senza strappi, caratterizzata da movimenti e idee ridondanti. Basta guardare la mappa dei palloni giocati dall’attaccante del Napoli, per comprendere cosa intendiamo:

Sempre la stessa giocata

Per dirla in modo banale: Hien ha giocato una grandissima partita, ma è stato piuttosto facile difendere contro questo Lukaku. Oppure, quantomeno, il centrale dell’Atalanta non ha dovuto sforzarsi più di tanto per prevedere i movimenti e gli interventi da fare: il centravanti del Napoli, infatti, veniva sempre ad accorciare dietro, a farsi dare palla sulla trequarti, in modo da difenderla col corpo e giocare di sponda con e per i compagni. Uno schema che non può funzionare se, come in questo caso, stiamo parlando di un difensore dalle doti fisiche impressionanti, che regge a qualsiasi urto, che ha il dinamismo necessario per tenere alta l’intensità della pressione a tutto campo.

Lukaku, dunque, avrebbe potuto – diciamo anche dovuto – tentare qualche soluzione diversa. Per esempio avrebbe potuto attaccare più spesso la profondità, in modo da allungare le distanze tra i reparti dell’Atalanta. Oppure avrebbe potuto spostarsi sull’esterno, in modo tale da muovere – letteralmente – il suo uomo di riferimento e creare un buco centrale. Ecco, tutto questo Lukaku non l’ha fatto. Non ha ancora la forza di farlo, stando a quanto si racconta sulla sua condizione ancora deficitaria, o magari Conte gli ha chiesto di fare sempre e solo un certo tipo di lavoro – ma è difficile credere a questa versione. In ogni caso, comunque, l’allenatore del Napoli non è riuscito a trovare una contromisura che potesse raddrizzare, o comunque rendere meno scomoda, la partita del suo centravanti.

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