Conte sta mettendo mano alla fase offensiva. Politano e Kvaratskhelia si sono messi in mostra più per il lavoro di coperture e sacrificio

La Gazzetta dello Sport evidenzia la necessità del Napoli di Conte del migliorare la fase offensiva. Il Napoli si aspettano di più dai suoi esterni Politano e Kvaratskhelia.
Politano e Kvaratskhelia si sono messi in mostra più per il lavoro di coperture e sacrificio
Scrive il quotidiano:
“Sistemata la fase difensiva, Antonio sta mettendo mano a quella offensiva: il Napoli oggi ha il sesto attacco del campionato, ma anche l’ultimo se guardiamo alle prime sei della classifica. Ed è lì che bisogna migliorare adesso, per continuare a viaggiare ad alta quota“.
La Gazzetta sottolinea la necessità “di riaccendere la fantasia degli esterni offensivi. Matteo Politano e Khvicha Kvaratskhelia si sono messi in mostra più per il lavoro di coperture e sacrificio che per le invenzioni sulla trequarti offensiva“.
Il georgiano poi, “deve imparare a sfruttare di più la fisicità del belga (Lukaku, ndr): se migliora la loro intesa, il Napoli può svoltare. Ora sta mancando nell’ultimo passaggio ma potrebbe essere un problema provvisorio“.
Leggi anche: Kvaratskhelia, è tutto fermo: il Napoli vuole la clausola di 120 milioni (Repubblica)
Conte e il Napoli fanno paura, i soldatini di Marotta vanno all’attacco di Antonio (Zazzaroni)
Ecco cosa scrive Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport dopo le spatafiate fuori luogo di ieri contro Antonio Conte (questo il Napolista di ieri: si lamentano solo a Milano, a Roma non dicono niente). Zazzaroni parla di web ma si riferisce anche a giornalisti, opinioninteristi, original marines e talent.
Ecco cosa scrive il direttore del Corsport.
Letta ieri, di martedì, sul web: «Lukaku graziato, era da rosso. Giallorossi infuriati». Dopo aver sentito domenica in tv: «Perché Conte non ha parlato oggi?».
Pe-pe pe-pe pe-pe pe-pe be-ppe! Eccoli, sono di nuovo loro, i soldatini di Beppe – qualcuno li chiama così -, giornalisti, opinioninteristi, original marines e talent che, non appena viene – direttamente o trasversalmente – chiamato in causa il neopresidente dell’Inter, cominciano ad agitarsi per poi partire all’attacco del nemico.
Dubito tuttavia che l’input giunga loro dallo stesso Marotta, il quale ha ben altri pensie- ri: e poi non serve nemmeno che intervenga, visto che i soldatini sono più realisti del re.
Il Feroce Salentino si è permesso di criticare il protocollo arbitrale dopo la partita di San Siro, suggerendo un maggiore impiego del Var (il rigore concesso ai campioni e fallito da Calhanoglu, il casus belli) al fine – ha aggiunto – di evitare spiacevoli retropensieri. Apriti cielo! «Perché l’intemerata non l’ha fatta dopo Empoli, dove il Napoli aveva ottenuto un rigorino-ino-ino?». «E perché ha taciuto anche dopo i mancati gialli a Lukaku?».
I soldatini non peccano in tempismo, né in precisione. E poco importa se il protocollo non prevede l’intervento del Var sui due episodi in questione: fu lo stesso Conte a invocarne pubblicamente l’aggiornamento. Premesso che il primo giallo a Romelu c’era tutto e che sul secondo potremmo discutere per settimane senza trovarci d’accordo, la reazione dei soldatini è il più bel complimento rivolto in queste ore ad Antonio: conferma che il suo Napoli, ricostruito in soli tre mesi, è già temutissimo da chi conta.