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L’Equipe racconta Luis Enrique: “Trascorre le giornate nel centro sportivo conducendo vita monastica”

“Da giocatore litigava con gli allenatori per le scelte tattiche. Oggi non giustifica mai le sue scelte ai calciatori. Segue la sua logica e basta”

L’Equipe racconta Luis Enrique: “Trascorre le giornate nel centro sportivo conducendo vita monastica”
Paris Saint-Germain's Spanish headcoach Luis Enrique looks on during the French L1 football match between Toulouse FC and Paris Saint-Germain (PSG) at The TFC Stadium in Toulouse, southwestern France, on August 19, 2023. Charly TRIBALLEAU / AFP

Luis Enrique, a dispetto della sua immagine pubblica che lo vede come un uomo schivo soprattutto con i media, è ben diverso con i suoi giocatori.

Scrive l’Equipe:

Quando alcuni membri della squadra hanno attraversato momenti difficili, si è preoccupato di sostenerli. Di conseguenza, la maggior parte del suo gruppo lo apprezza dal punto di vista umano. Si considera un capo banda. Durante gli allenamenti, non esita a partecipare a certi esercizi o ad autoinvitarsi nello spogliatoio dei giocatori. Ai suoi occhi, sono tutti sulla stessa barca e questo è uno dei cardini del suo stile di gestione. Cerca costantemente di coinvolgere tutta la squadra, anche chi gioca meno, ripetendo che ha bisogno di loro, assicurando che non gli importa dell’età o dello status, tenendo tutti sulle spine. Da qui l’abitudine di annunciare l’undici titolare all’ultimo minuto, cosa che provoca la tensione di alcuni veterani“.

Luis Enrique intransigente sulle sue tattiche

Quando si parla di tattica però l’allenatore del Psg diventa più duro.

Appassionato di gioco e di tattica, trascorre le sue giornate nel centro sportivo conducendo una vita monastica dedita alla sua ossessione. Sia negli allenamenti che nelle partite, a ogni giocatore viene affidato un compito preciso, e chi se ne discosta rischia di essere messo da parte. È un atteggiamento che, secondo alcuni, paralizza parte dell’organico e ne limita l’espressione. Durante i debriefing, sottolinea i problemi senza mezzi termini, senza cercare di umiliare nessuno. In questo senso, l’ex allenatore del Barça è percepito internamente come un ‘radicale’. Questo è uno dei suoi paradossi: da giocatore, “Lucho” passava il tempo a litigare con i suoi allenatori per questa o quella scelta tattica; ora, da allenatore, non ammette contraddizioni ed è un muro in questo senso. Non giustifica mai le sue scelte ai suoi giocatori, atteggiamento che alcuni fanno fatica a sopportare. Anche dopo una buona partita, un giocatore può ritrovarsi in panchina senza spiegazioni. Luis Enrique segue la sua logica e non pensa che valga la pena condividerla“.

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