Italia, cinquanta ultras girati di spalle durante l’inno israeliano (CorSera)

Ci sono stati anche dei cori contro Ilaria Salis. Lo speaker dello stadio ha fatto arrabbiare la delegazione azzurra per aver chiamato dei cori pro Israele

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Db Budapest (Ungheria) 09/09/2024 - Nations League / Israele-Italia / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: tifosi Italia

Italia, cinquanta ultras girati di spalle durante l’inno israeliano (CorSera)

Cinquanta ultras italiani ieri si sono girati di spalle durante l’inno israeliano. Ci sono stati cori anche contro Ilaria Salis.

Racconta il Corriere della Sera:

Una cinquantina di ultrà italiani hanno girato le spalle al campo durante l’inno israeliano, in segno di protesta per le azioni di guerra in corso a Gaza. Cori anche contro Ilaria Salis, la militante antifascista oggi europarlamentare che era stata arrestata proprio nella capitale ungherese. La sfida con Israele, Paese ospitante, si è giocata in Ungheria perché il Paese governato da Viktor Orbán è l’unica federazione che dopo il 7 ottobre 2023 garantisce non solo l’assoluta sicurezza, ma anche l’assenza di proteste e di bandiere palestinesi allo stadio. Durante il primo tempo lo speaker dello stadio ha fatto arrabbiare la delegazione azzurra perché per un paio di volte ha chiamato dei cori pro Israele. Immediata la richiesta all’Uefa da parte dello staff della Nazionale di farlo smettere. Italia-Israele è prevista il 14 ottobre a Udine, dove il Comune non ha dato il patrocinio all’evento. Per il pomeriggio della partita è stata annunciata una manifestazione pro Palestina.

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Il commento del direttore del Corriere dello Sport dopo la vittoria dell’Italia per 2-1 su Israele, secondo successo di fila in Nations League dopo il 3-1 in casa della Francia.

Scrive Zazzaroni:

Il calcio è semplice. Non ricordo chi l’ha detto, ma qualcuno deve averlo fatto. Per prima cosa in Nazionale, dove il tempo della didattica è ridottissimo, tutti i dieci di movimento dovrebbero (devono) giocare nelle posizioni naturali.

Con Israele non abbiamo fatto un passo avanti, ma nemmeno uno indietro, rispetto alla prova con la Francia, e questa è già una buona notizia. Era diverso il copione: contro i vicecampioni del mondo avevamo il dovere di non scoprirci troppo e sfruttare i loro vuoti, e ci siamo sorprendentemente riusciti; Israele – posizione numero 78 del ranking Fifa – imponeva invece qualcosa di più in fase di costruzione e da questo punto di vista siamo un po’ mancati: il palleggio degli israeliani è risultato superiore al nostro.

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