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Conte: «Se domani si ride e si scherza come prima, vuol dire che non sto trasmettendo i messaggi giusti»

In conferenza: «Stasera il mio cuore sanguina, spero che sanguini anche quello di qualche calciatore. Io non parlo per parlare, ieri ho spiegato bene»

Conte: «Se domani si ride e si scherza come prima, vuol dire che non sto trasmettendo i messaggi giusti»

Il tecnico del Napoli, Antonio Conte ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza dopo la sconfitta per 3-0 contro il Verona.

Conte in conferenza

Oggi è mancata la cattiveria delle squadre di Conte?

«Penso che la partita si divida in due tempi, nel primo il nostro portiere non ha fatto una parata, poi è logico che quando trovi squadre che difendono basse è logico non avere tante occasioni ma quelle che hai le devi sfruttare. Nel primo tempo ero soddisfatto della prestazione della squadra. Nel secondo pronti via e siamo partiti con un atteggiamento soft, abbiamo preso goal e c’è stata confusione. Abbiamo cercato di risolverla in maniera arruffona. Abbiamo subito dei goal particolari, quello su cui dobbiamo riflettere è l’arrendevolezza, la cosa più brutta che mi porto dietro aldilà del risultato. Ci siamo squagliati come neve al sole e questo è grave»

Come sta Kvaratskhelia?

«Ha preso un colpo alla testa e poi ha dovuto chiedere la sostituzione, forse ci stava un’ammonizione, comunque ora sta abbastanza bene»

Mai vista una squadra di Conte così, senza reazioni. Che spiegazioni si dà?

«Che spiegazioni mi do? Ragazzi ma che spiegazioni mi do. Se fate attenzione a quello che dico, lo sapete. Quando parlo, mi prendo la responsabilità di quello che dico. Non parlo per dare fiato alle trombe o per nascondermi o per declinare le responsabilità. Chi dice questo di me, non mi conosce. Ho parlato di grande difficoltà, se non misurate le parole che dico, non sono quel tipo di allenatore, io mi prendo le responsabilità della sconfitta, c’è da vergognarsi punto e basta. Devo vergognarmi io che sono l’allenatore. Non posso ridire oggi quello che ho detto ieri altrimenti vuol dire che non mi date rispetto. Oggi mi assumo la responsabilità. Pochissime volte mi è successo in carriera questo tipo di situazione sia da allenatore che da calciatore e me ne prendo la responsabilità. Ho accettato con entusiasmo e voglia di allenare questa piazza. Piazza che merita rispetto. Chi mi conosce sa che stasera il mio cuore sanguina. Se sanguina anche il cuore di qualche altro calciatore, c’è speranza. Se domani si ride e si scherza come prima, vuol dire che non sto trasmettendo i messaggi giusti e che c’è un malato talmente gracve che ci vuole molto tempo».

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