Jasmine Paolini sfiora la luna. Perde la finale a Wimbledon in tre set con la ceca Krejcikova
Ha perso 6-4 al terzo. Nel momento clou, il tennis della rivale è cresciuto. A Jasmine un lunghissimo applauso. Wimbledon ha tifato per lei

Italy's Jasmine Paolini receives a ball before serving against Czech Republic's Barbora Krejcikova during their women's singles final tennis match on the thirteenth day of the 2024 Wimbledon Championships at The All England Lawn Tennis and Croquet Club in Wimbledon, southwest London, on July 13, 2024. (Photo by Ben Stansall / AFP) / RESTRICTED TO EDITORIAL USE
Jasmine Paolini sfiora la luna. Perde a Wimbledon in tre set con la ceca Krejcikova
Ha sfiorato la luna Jasmine Paolini. È andata vicinissimo a scrivere una pagina indelebile della storia del tennis e dello sport italiano. Non ce l’ha fatta a iscrivere il proprio nome in quella sequenza in cui non figurano nomi italiani. Ha perso la finale di Wimbledon. La coppa è andata alla ceca Krejcikova in tre set. Sono state brave tutt’e due. Di più la ceca. Che ha cominciato benissimo. Ha stravinto il primo set. Poi ha avuto un black-out e ha perso il secondo. E sul tre pari del terzo set è tornata ad accelerare e ha vinto. Il suo tennis è cresciuto nel momento decisivo. Un doppio fallo dell’azzurra ha sancito la fuga della rivale. Che ha finito col vincere 6-4 al terzo set al terzo matchpoint. Paolini ha avuto due palle per il cinque pari.
La ceca non viene dal niente. Allieva della sfortunata Jana Novotna (che oggi non c’è più). Aveva già vinto il Roland Garros nel 2021 poi un brutto infortunio. Come già accaduto in semifinale, Paolini è riuscita a superare un brutto inizio che le è costato il primo set. Nel secondo set i ruoli si sono invertiti: lei è salita e la ceca è sparita dal campo. La finale è stata bruttina, possiamo dire anche brutta ma la storia nello sport nulla ha a che fare con la presunta estetica (ah se gli ottusangoli del pallone lo capissero).
Per Paolini due finali Slam consecutive
Il terzo set si è giocato sui nervi. Paura di perdere versus paura di vincere. Entrambe consapevoli che un’occasione del genere sarebbe potuta non capitare più. E vincere Wimbledon vale una vita intera. Paolini ha provato a sfoderare il solito coraggio, sorretta dal pubblico che parteggiava per lei. Scelta che ha innervosito la ceca che soffre un po’ la sindrome del brutto anatroccolo, almeno così ha evidenziato nella sua intervista a L’Equipe. Ma non è bastato. Krejcikova si è ripresa. Ha servito bene. E ha vinto 6-4 al terzo.
Complimenti a lei. Un lungo applauso a Jasmine Paolini, 28 anni e mezzo, di Castelnuovo di Garfagnana (per i tifosi del Napoli la terra natale di Di Lorenzo). Brava, mai arrendevole. È cresciuta moltissimo nel corso della sua carriera. Poche settimane fa è arrivata in finale al Roland Garros, battuta nettamente dalla polacca Swiatek.
Peccato. Perché oggi l’avversaria era più abbordabile pur se solida (ovviamente). Ma Jasmine è stata semplicemente grandiosa. Il tennis italiano sta vivendo la sua età dell’oro. Un periodo forse irripetibile, di certo straordinario ed emozionante.