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Inter, i dubbi su LionRock che aveva il 31% del club: dietro ci sarebbero investitori italiani tra cui anche Moratti

Il CorSport chiarisce che il fondo non ha dato in “pegno” le sue quote e non ha avuto “alcun beneficio diretto dal prestito di Oaktree”. Non c’è logica finanziaria

Inter, i dubbi su LionRock che aveva il 31% del club: dietro ci sarebbero investitori italiani tra cui anche Moratti
Db Milano 23/05/2021 - campionato di calcio serie A / Inter-Udinese / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Steven Zhang

Nella vicenda Oaktree-Zhang c’è un mistero su cui oggi fa luce Alessandro Giudice sul Corriere dello Sport. Il 31% delle azioni dell’Inter, prima che il club passasse a Oaktree, erano di proprietà di LianRock di Hong Kong, un fondo non proprio trasparente.

Anche questo 31% è oggi nelle mani di Oaktree per un complesso gioco di “pegni” nato con il prestito del 2021

I dubbi sul fondo LianRock che aveva il 31% dell’Inter

Nell’aprile 2021, proprio nell’imminenza del finanziamento Oaktree e della costituzione del pegno sulle azioni, Tseung fu sostituito nella carica dal canadese Tom Pitts, manager di LionRock che avrebbe poi concesso le azioni Inter in pegno a Oaktree, il 19 maggio 2021“. Il pegno scadeva proprio il 20 maggio 2024, stessa data della scadenza del prestito di Oaktree a cui il pegno sembra collegato. Ma come scrive Giudice, “ISC non ebbe alcun beneficio diretto dal prestito eppure Oaktree, escutendo il pegno, raccoglierà anche il suo 31%“.

La domanda dunque è perché mai un fondo concede in pegno un asset, pagato 150 milioni, senza contropartita? Perché accetta un’operazione in cui rischia di perdere l’intero capitale senza averne tratto alcun beneficio e chi sono dunque gli investitori (meglio: i benefattori) di LionRock?

A complicare la situazione risulta un accordo tra Suning e Lion Rock per cui Suning aveva il diritto di rilevare entro gennaio 2024 le quote passate a LR.

Una struttura simile fa pensare a un mero finanziamento di LR a Suning ma come mai Suning non ha rilevato subito il 31%, differendone l’acquisto e sostenendo un costo per interessi? Molti pensarono che dietro il 31% vi fosse dunque lo stesso Zhang ma, se era un finanziamento, perché LR non ne pretese il rimborso anziché dare in pegno le sue azioni? Tanto più che l’esercizio delle opzioni non c’è stato, le azioni sono rimaste a LionRock. E non sarebbe neppure potuto avvenire, perché LR non poteva vendere azioni su cui aveva trascritto un pegno sul pubblico registro italiano. Dunque rinunciò, di fatto, a ricavare 167 milioni dalla vendita a Suning, perché ora quelle azioni passano a Oaktree“.

Secondo alcune dicerie, dietro LionRock ci sarebbero investitori italiani tra cui anche Moratti che, ad oggi, avrebbe perso un sacco di soldi con il passaggio a Oaktree. “Dunque Zhang aveva dei soci mai venuti allo scoperto”. “Ma ancora – si chiede Giudice – perché questi soci, se ci sono, non sarebbero mai venuti allo scoperto, preferendo investire tramite uno schermo basato a Hong Kong che non sembra oggi molto preoccupato del risultato nefasto dell’operazione? Effettivamente, LR ha indirettamente finanziato l’Inter, rinunciando ai proventi del prestito in cambio della perdita delle azioni. Lo ha fatto da investitore o da tifoso?

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