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Il Marsiglia ci prova per Sarri. Ha già detto “no” a Nottingham Forest, Spartak Mosca e Siviglia

Lo scrive Tmw. Non è dato sapere se l’ex Napoli gradisca la destinazione. Anche il presidente del Torino lo vorrebbe come nuovo tecnico

Il Marsiglia ci prova per Sarri. Ha già detto “no” a Nottingham Forest, Spartak Mosca e Siviglia
Lazio's Italian coach Maurizio Sarri attends the Italian Serie A football match between Inter Milan and Lazio at San Siro Stadium in Milan, on April 30, 2023. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

Sarri vuole ritornare subito in sella dopo la cocente delusione alla Lazio. Dopo le sue dimissioni, l’ex allenatore di Napoli, Chelsea e Juventus, cerca una nuova avventura su cui tuffarsi. Nelle ultime settimane hanno bussato alla sua porta diversi club europei e anche un club dall’Arabia Saudita. Maurizio a tutti ha detto “no, grazie”. Adesso alla sua porta è arrivato il Marsiglia ma forse il tecnico aspetta la mossa di Cairo, presidente del Torino. Lo scrive Tuttomercatoweb.

Sondaggio del Marsiglia per Sarri

Scrive Tmw:

L’Olympique Marsiglia ha fatto un sondaggio per l’allenatore ex Juventus. Non è dato sapere se sia destinazione gradita, ma è probabilmente la migliore che si è presentata in questo periodo. Nelle scorse settimane si sono presentati quattro club che, di fatto, non sono riusciti a convincerlo. Dal Nottingham Forest, in Premier League, passando per lo Spartak Mosca, il Siviglia e una proposta dall’Arabia. Gentile diniego, in attesa di capire cosa fare. Cairo lo vorrebbe come nuovo tecnico al Torino – è in ballottaggio con Italiano e Palladino – ma per ora non c’è ancora nulla di chiuso“.

Maurizio, più che un’idea, è un desiderio nella testa di De Laurentiis

È una suggestione che avanza silenziosa. È un filo di vana speranza per tornare ad avere dieci anni in meno. Un po’ come quando Apollo Creed voleva tornare ad essere grande e battere Ivan Drago. Tutti ci ricordiamo com’è andata a finire.

Dopo i novantuno punti Sarri tornerebbe, sapendo di essere finalmente solo un allenatore. Non più il simbolo del quarto stato. Si è anche “sporcato” con uno scudetto in bianconero. Ha anche mondato i panni nel Tevere. Ma del resto il sarrismo (sue parole) non è mai esistito.

Sarri, l’intuizione più felice dell’era De Laurentiis, si è rivelato essere un boomerang politico contro il padrone del Napoli. Maurizio Sarri, più che un’idea, è un desiderio nella testa del patron. Gli sherpa delle due parti si sono reciprocamente ascoltati.

I curriculum sul tavolo sono molti meno di quaranta rispetto a maggio scorso. Ma dopo Mazzarri, dopo Calzona, dopo il film dello scudetto, dopo una conferenza stampa irrituale a febbraio, in cui si sono dispensate responsabilità a tutti, tranne che a se stesso, il cerchio si andrebbe a completare con il ritorno dell’allenatore più amato dell’ultimo ventennio.

De Laurentiis ormai non è più un uomo di libertà, i tanti anni a Napoli lo hanno fatto diventare “un uomo d’amore”, con buona pace della sua lucidità passata e di un calcio che non lo ha mai appassionato e che nell’ultimo anno gli ha presentato il conto della sua incompetenza.

L’idea Sarri nella circolarità delle idee presidenziali

Nella circolarità delle idee presidenziali Sarri sarebbe il profilo ideale. Non costerebbe un patrimonio, restituirebbe entusiasmo, avrebbe le spalle larghe per sopportare le immancabili intemerate presidenziali, collocando il Napoli, il cui monte ingaggi è in chetosi da un triennio, nella sfera d’appartenenza che più gli compete: la media borghesia del calcio italiano.

Il Napoli per mancanza di idee, di orizzonte progettuale ed anche di voglia, non riesce a vedere qualcosa migliore di Sarri. Su Conte pesa il niet del tesoriere filmauro. Pioli porterebbe lo stesso entusiasmo di Massimo Giacomini, che ormai ricordano in pochissimi. Il Tedesco nato in Italia, o l’Italiano nato in Germania per motivazioni diverse potrebbero trovare a Napoli un imbuto della propria carriera. Il cittì belga ha da poco rinnovato il contratto con la federazione, nonostante i rapporti non brillanti. E poi si dovrebbe comunque attendere la fine del percorso europei dei belgi. Italiano, individuato da Spalletti quale suo successore l’anno passato, non riavvolgerebbe certo il nastro alla stagione tricolore e si troverebbe a lavorare con un gruppo sfibrato dalla guerra costante con il presidente. E poi il trienno fiorentino di Italiano non entusiasma: un settimo ed un ottavo posto, in attesa di questa stagione non fanno certo levare gli “ohhhh” di entusiasmo dal Franchi. I risultati della conference non fanno curriculum.

Pubblico e tifoseria hanno assistito inermi ad un disastro annunciato, che in pochi hanno visto in anticipo. Sarri potrebbe lavorare sereno. Senza coppe, avrebbe la settimana tipo.

Il dubbio che assale è uno: Sarri ha sbloccato De Laurentiis da whatsapp?

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