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Xavi: «Decidere di andare via mi ha liberato mentalmente e ha liberato anche i giocatori»

In conferenza: «Abbiamo ritrovato l’entusiasmo che ci è mancato durante la stagione. Domani sarà una guerra, soffriremo»

Xavi: «Decidere di andare via mi ha liberato mentalmente e ha liberato anche i giocatori»
2023 archivio Image Sport / Calcio / Barcellona / Xavi Hernandez / foto Imago/Image Sport ONLY ITALY

Domani sera ritornano i quarti di Champions League. Al Montjuïc il Barcellona deve mantenere il vantaggio sul Psg (2-3 all’andata a Parigi). Xavi Hernandez in conferenza stampa ha detto di essere “emozionato” per una partita che potrebbe essere storica. Le sue parole riportate da Marca.

Xavi: «Abbiamo ritrovato l’entusiasmo che ci è mancato durante la stagione»

Sulla partita di domani:
«Per noi è una grande opportunità come club. Giochiamo in casa, un fattore a nostro favore, il Montjuïc dovrà ospitare una notte magica come quelle del Camp Nou. Luis Enrique non farà speculazioni, mi aspetto una partita come quella dell’andata, uomo a uomo, linea difensiva alta… ci vuole personalità per passare. Saranno coraggiosi, perché hanno bisogno di vincere. Siamo emozionati».

Xavi sulle condizioni di Pedri e Gundogan:
«Mi piacciono entrambi. Se hanno spazio e tempo fanno la differenza… Sono simili, ci danno il tempo, l’ultimo passaggio… domani dovranno dare la vita…».

Christensen e Sergi Roberto non saranno della partita:
«Le loro perdite si noteranno, sono sensibili. Ancor di più quelle di Balde e Gavi. Le sanzioni fanno male. Ma penso che la chiave sia essere squadra, in difesa, in attacco. Essere solidali. Bisogna dare il massimo. Se giocheremo da squadra abbiamo la possibilità di passare».

Il rapporto con Laporta:
«È un momento importante per i tifosi del Barcellona. C’è entusiasmo. Lo si vede per strada. Il presidente è tifoso, lo sente. Ha voluto darci fiducia. E’ emozionato come tutti. Abbiamo ritrovato l’entusiasmo che tanto ci è mancato durante la stagione».

Come passa Xavi le ore precedenti il match:
«Sto bene. Sono molto motivato, felice e orgoglioso di essere ai quarti di finale e di avere la possibilità di arrivare in semifinale dopo cinque anni. Sono emozionato. Lo si vede per strada. La penso come Ancelotti, le vittorie danno sollievo e le sconfitte non danno fastidio. Sono molto felice, euforico ed emozionato di essere dove siamo».

Il pericolo sulla fascia del Psg si chiama Achraf Hakimi:
«Luis e il Psg hanno così tante opzioni… bisogna avere una struttura chiara in difesa e in attacco, indipendentemente da ciò che fa il rivale. Sono i calciatori a scendere in campo, non gli allenatori».

Ancora sul Psg:
«Non ho visto nessuna partita della squadra di Luis in cui non va all’attacco. Non ha mai speculato. Domani lo farà ancor meno».

Dembélé, in estate è passato dal Barça al Psg:
«L’ho salutato. La gente fa vedere quello che sente. Vedremo. Mi è dispiaciuto che se ne sia andato, era in un momento straordinario. Ma non gli porto rancore. Lo saluterò. Ho tanto rispetto e stima per lui».

Ci sarà un clima teso?
«Sarà molto importante mantenere la calma. Un’espulsione ci mettere in difficoltà. Dobbiamo controllarci molto, dobbiamo mostrare il nostro lato migliore».

I gol in trasferta non valgono più doppio
«I gol nel campo opposto valgono il triplo [ride], conoscevamo il regolamento. È un peccato. È un gol di vantaggio e questo è tanto. Gareggiamo contro una delle migliori squadre al mondo in questo momento».

Il Montjuïc sarà come il Camp Nou:
«L’atmosfera deve essere molto simile. Deve essere una bolgia. Ci saranno momenti difficili. Ci hanno già fatto soffrire. E’ una partita molto importante per la società».

Sul suo addio:
«Non preoccupatevi tanto per me. Preoccupatevi per la società, che la squadra passi, non che io continui».

Le fonti di ispirazioni di Xavi: Guardiola e Luis Enrique.
«Loro e Luis Aragonés sono i tre allenatori che mi hanno segnato di più. Ricordo più cose, sfumature… Mi hanno segnato».

Xavi su Rafhinha:
«Penso alla mentalità, alla squadra. Il miglioramento della squadra è perché ognuno ha pensato prima al gruppo che a se stesso. Lui va nello spazio, tira… ha talento ed fa la differenza. Lo ha fatto all’andata e spero che sia decisivo anche domani».

Molti allenatori ai quarti hanno lavorato al Barcellona:
«Non penso che sia un caso, è stato fatto un buon lavoro. La scuola del Barcellona genera tanti allenatori. Gli allenatori vengono dai calciatori. Il Barça coltiva i suoi calciatori. È un merito del Barcellona, ​​della scuola e del Dna del Barça».

Le motivazioni dei giovani Cubarì e Lamine:
«Vogliono migliorare. E questo li rende grandi. È una grande serata europea. Per loro e per il club. Non sono necessarie motivazioni extra».

Quale sarà l’approccio alla gara:
«Non siamo una squadra che specula. Speriamo che venga fuori la nostra versione e la nostra immagine migliore. Dobbiamo fare le cose bene, soprattutto sotto alta pressione. Sarà complicato. Sarà una guerra e soffriremo».

Xavi ancora sulla sua decisione di andare via:
«Mi ha liberato, così come i calciatori e la stampa. Avevamo perso l’equilibrio. Da quel momento il club è diventato l’unica cosa importante».

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