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Serie C femminile, calciatrice del Trastevere colpita al volto da un allenatore della Vis Mediterranea

Tutto è iniziato quando le irpine hanno segnato l’1-1 dopo un fallo non fischiato al Trastevere. In seguito, rissa in campo. La vittima: «C’è ancora troppa discriminazione».

Serie C femminile, calciatrice del Trastevere colpita al volto da un allenatore della Vis Mediterranea
A picture shows the winter season ball of the Italian Serie A before the football match between Torino and Inter Milan, at Torino's Olympic Stadium, in Turin on October 21, 2023. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)

In Serie C femminile, allo stadio Pertini di Montoro (AV), la calciatrice e capitana del Trastevere Alice Ferrazza è stata colpita da uno degli allenatori della Vis Mediterranea, squadra di casa. Tutto è cominciato a pochi minuti dalla fine, quando la squadra romana aveva subito un fallo e l’arbitro non aveva fermato il gioco; a quel punto, le irpine hanno portato il match sull’1-1. Da quest’episodio è scoppiata una rissa tra le due panchine e anche in campo (quattro calciatrici espulse); uno degli allenatori della Vis ha iniziato a offendere le avversarie; Ferrazza ha tentato di placare gli animi, ma lui l’ha colpita al volto con un pugno.

La capitana del Trastevere ha già sporto denuncia ai carabinieri; grazie alle telecamere, è stato individuato l’aggressore, che ora verrà sottoposto al giudizio del giudice sportivo. Non è la prima volta che accade uno scandalo in Serie C femminile.

Serie C femminile, Ferrazza, la calciatrice aggredita: «C’è ancora troppa discriminazione nello sport e nella società»

Al Messaggero ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

«Ho provato a parlare con l’allenatore che stava andando in escandescenza; ha offeso noi calciatrici con insulti e gesti sessisti. Gli ho fatto capire che non era un comportamento corretto e l’ho invitato a riflettere. Lui all’inizio si è allontanato e poi all’improvviso è tornato per darmi un pugno in faccia. Fuori dal campo hanno anche aggredito il cognato del nostro allenatore».

«Non ho mai subito aggressioni simili. Ho 33 anni e gioco a calcio da quando ne avevo 7. Si parla tanto di violenza sulle donne, si fanno iniziative, ma poi succedono cose del genere che confermano come queste attività non siano sufficienti. Proprio tempo fa siamo scese in campo con un segno rosso sul volto, simbolo contro la violenza sulle donne. Purtroppo c’è ancora molta discriminazione nello sport, come anche nella società».

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