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Il tecnico del Monterrey contro Messi: «Mi ha minacciato, sembrava un nano posseduto»

Nico Sanchez aveva commentato le urla di Messi agli arbitri: «Se lo facessimo noi, ci manderebbero all’inferno». Di lì le cose sono precipitate. Il tecnico si è poi scusato sui social.

Il tecnico del Monterrey contro Messi: «Mi ha minacciato, sembrava un nano posseduto»
Inter Miami's Argentine forward Lionel Messi reacts after taking a question about his team's previous match in Hong Kong, during a press conference at a hotel in Tokyo on February 6, 2024, a day before their friendly football match against J-League side Vissel Kobe. (Photo by Philip FONG / AFP)

Il tecnico del Monterrey, Nico Sanchez, si è “divertito” a provocare negli ultimi giorni Leo Messi per la partita contro l’Inter Miami di giovedì scorso; ha dichiarato, infatti, che gli arbitri avrebbero sicuramente favorito il campione del mondo argentino.

Sanchez: «Messi mi ha minacciato, sembrava un nano posseduto»

Fox Sports Mexico ha diffuso un audio di Sanchez negli spogliatoi dopo il confronto acceso con Messi:

«All’ingresso dello spogliatoio vedo Messi a tre metri da me… mi avvicino per chiedergli una foto, ma noto che è abbastanza arrabbiato. Proprio in quel momento passano gli arbitri, il calciatore li assale e li sgrida. E accanto a lui c’era Tata Martino [tecnico dell’Inter Miami]. Se lo facessimo noi, ci manderebbero all’inferno, ho detto. Così, Tata Martino si è voltato e ha iniziato a urlarmi contro. Messi voleva uccidermi. Il nano era posseduto, aveva la faccia di un diavolo. Mi ha minacciato con un pugno in faccia dicendomi: “chi ti credi di essere?”. Ma poiché non l’ho guardato negli occhi e non ho mai risposto, le cose sono peggiorate».

L’allenatore del Monterrey si è successivamente scusato in un video su X:

«Mi sono rivolto a Martino in modo irrispettoso e mi scuso con lui. Spero che possa capirmi, sono argentino anch’io».

Il campione argentino: «Ritiro? Penso ancora a giocare»

«So che nel momento in cui non mi sentirò più in grado di giocare, di non divertirmi più o di aiutare i miei compagni, lascerò il calcio. Sono molto autocritico con me stesso, so quando gioco bene e quando gioco male. Quando sentirò che sarà il momento di farsi da parte, lo farò senza pensare all’età. Se starò bene cercherò di continuare a giocare il più possibile».

«Non ho ancora pensato a cosa farò quando mi ritirerò, oggi cerco di godermi il momento, senza pensare al domani. Spero di continuare a giocare ancora per un po’, che è quello che mi piace. Quando arriverà il momento troverò sicuramente la strada giusta. A livello sportivo ho avuto la fortuna di poter realizzare tutti i miei sogni e la verità è che non posso chiedere di più».

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